Il coprifuoco in Lombardia che sarà in vigore da giovedì è stato esteso a tutta la regione per evitare che chi abita a Milano potesse aggirarlo uscendo dalla zona soggetta a restrizioni. Ci saranno le forze dell’ordine e, se necessario, l’esercito a controllare. Ma per il governatore Fontana si tratta di un provvedimento “simbolico”. L’obiettivo del coprifuoco in Lombardia è “cercare di dare un colpo a una delle cause del contagio che è ripartito e che risiede negli assembramenti, nelle movide, nelle feste, negli incontri in pubblico, nelle piazze, cose che non si riescono a controllare perché non riusciamo ad avere un numero sufficiente di agenti e polizia che possano intervenire. La soluzione migliore credo che possa essere questa, soluzione che è stata presa anche in altri Paesi”. Attilio Fontana, ospite in diretta a ‘Quarta Repubblica’ su Retequattro ha spiegato le misure restrittive che saranno in vigore da giovedì in Lombardia.
“I numeri che si stanno verificando giorno dopo giorno – ha sottolineato Fontana – ma soprattutto le proiezioni realizzate da alcuni esperti in materia, che avevano già fatto anticipazioni in occasione della precedente infezione e che si sono rivelati veri, ci inducono ad essere molto cauti e ad avere il timore che entro 15 giorni, entro la fine del mese si possa verificare una situazione che non sarebbe ancora da collasso ma impegnativa”. Quindi ha aggiunto: “Credo sia inutile aspettare che si verifichi una situazione di questo genere per mettere in essere le misure che possono essere ritenute utili e su sollecitazione del nostro Cts, che aveva chiesto di intervenire esplicitamente in questo senso, abbiamo deciso di applicare questa misura così come abbiamo pensato di disporre oltre all’ordinanza già recentemente applicata, di chiudere la media e grande distribuzione, tranne che per il cibo, nelle giornate di sabato e domenica”. Il coprifuoco in Lombardia è davvero “simbolico” come ha spiegato il governatore? Intanto, spiega il Corriere, la misura avrebbe dovuto riguardare solo Milano, ma per evitare che un milanese si spostasse prima del coprifuoco in una zona ancora libera dalle restrizioni è stato deciso di estendere il coprifuoco a tutta la Lombardia:
La Lombardia ha deciso il coprifuoco dalle 23 alle 5 di mattina a partire da giovedì. Da quell’ora saranno vietate tutte le attività e gli spostamenti se non per motivi eccezionali. Esattamente come è successo durante il lockdown. Si potrà uscire di casa solo per motivi di salute, lavoro e comprovata necessità. La proposta è stata sottoposta alla condivisione del governo perché la limitazione degli spostamenti non può essere fissata da una semplice ordinanza regionale. Ci vuole anche la firma del ministro della Sanità, Roberto Speranza che nei giorni scorsi si è confrontato con il governatore lombardo Attilio Fontana e il sindaco di Milano, Beppe Sala e ha già dato il suo assenso. «Sono d’accordo sulle ipotesi di misure più restrittive in Lombardia — ha detto il ministro — Ho sentito il presidente Fontana e il sindaco Sala e lavoreremo assieme in tal senso nelle prossime ore».
La misura è così simbolica che a controllare che venga rispettataci saranno le forze di Polizia. E, se necessario, il governo ha messo a disposizione anche l’esercito. E, spiega il Fatto, presto nelle terapie intensive in Lombardia potrebbero esserci 600 ricoverati:
La “commissione indicatori ” istituita dall’assessorato al welfare e alla sanità (retto da Giulio Gallera) prevede che al 31 ottobre saranno almeno 600 i ricoverati in terapia intensiva e 4 mila quelli in terapia non intensiva. Ma il Comitato medico scientifico ha previsioni più alte: in due settimane arriveremo a 6 mila ricoverati, di cui 800 in terapia intensiva (oggi sono 113) . Situazione allarmante. I vertici della Ast Milano constatano che i contagiati da Covid-19 in tre settimane sono sestuplicati. Ormai in città il virus avanza al ritmo di circa mille nuovi casi al giorno. Ieri sono stati 1.687 i contagiati ufficialmente accertati in tutta la Lombardia, di cui 814 a Milano, a fronte di 14.577 tamponi: i positivi sono ormai oltre il 10 per cento dei sottoposti a tampone
Articolo di NextQuotidiano.it