E’ attesa in queste ore l’ufficializzazione delle misure in Regione. Ieri in serata il leader del Carroccio ha voluto incontro il presidente e gli assessori e ha frenato sulla decisione. L’appello del sindaco di Bergamo: “In gioco la salute”. l sindaco di Bergamo dopo la convocazione del governatore da parte del leader della Lega e il testo mancante a poche ora dal momento in cui dovrebbe entrare in vigore: "Scienziati chiari, i sono numeri confrontabili con la prima parte di marzo, situazione preoccupante". Il capogruppo pentastellato in Regione: "Se vince l'ex ministro, Fontana risulterebbe una marionetta nelle sue mani". Il Pd: "No ai diktat di Salvini". E la Regione assicura: "In mano ai sindaci per la condivisione". Matteo Salvini mette il freno ad Attilio Fontana sul coprifuoco in Lombardia e la politica si ribella, dopo che il provvedimento era stato annunciato, chiesto al governo e aveva ottenuto il via libera da parte del ministero della Salute. Ma il leader della Lega è scettico, ritiene la misura “strampalata”, e così martedì sera ha ‘convocato’ il presidente della Regione per farsi spiegare sulla base di cosa la ‘sua’ Lombardia chiuderà tutti i giorni alle 23 per riaprire alle 5. Una “ingerenza” vera e propria per il M5s lombardo.
Stesso concetto espresso anche dal sindaco di Bergamo, Giorgio Gori: “Fontana mantenga la posizione – dice – E spero non siano delle scelte di un partito a modificare la decisione”. Insomma, a poche ore dal momento in cui dovrebbe entrare in vigore, l’ordinanza non è stata firmata né si conosce il testo, quindi le misure previste. L’ordinanza – spiegano da Palazzo Lombardia – è stata inviata ai sindaci dei capoluoghi lombardi e ad Anci Lombardia. L’emanazione del provvedimento – assicurano dalla Regione – è attesa in mattinata al termine del percorso di condivisione, “come già previsto ieri”.
Ma il primo cittadino della città più colpita dal Covid durante la prima ondata – che venerdì durante il summit con scienziati e Regione, come svelato da Il Fatto Quotidiano, era il più favorevole a una serrata dura – riguardo al provvedimento spiega: “Io penso che arriverà per la mattina di oggi, così ci aveva promesso il presidente Fontana. Del resto il Comitato Scientifico della Regione era stato molto chiaro nei giorni scorsi, dicendo che nei prossimi 15 giorni avremo in Lombardia 600 persone in terapia intensiva e 4000 persone ricoverate per Covid che sono numeri confrontabili con la prima parte di marzo quindi la situazione è preoccupante e quindi secondo me serve coraggio in questo momento”.
Poi torna sulla riunione di martedì sera, annunciata dallo stesso Salvini: “Ho letto che il presidente Fontana è stato preso per le orecchie dal segretario della Lega Salvini, il quale si sarebbe arrabbiato per questa decisione della Regione Lombardia che contraddice le sue precedenti posizioni, io spero che Fontana mantenga la posizione che ha condiviso con tutti i sindaci”, puntualizza ai microfoni di Rtl 102.5. “Secondo me è un valore che in questa fase le istituzioni si parlino e condividano le decisioni, e spero non siano delle scelte di un partito a modificarle perché stiamo parlando della salute dei cittadini”. Il sindaco di Milano Beppe Sala, senza entrare nel merito dell’intervento di Salvini, ricorda che il coprifuoco “non è una follia nata in Lombardia”, perché anche Londra, Parigi e Barcellona hanno forti restrizioni. “Milano non può pagare un prezzo alto, per le sue dimensioni avrebbe un problema enorme”.
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dall'articolo di F. Q. per IlfattoQuotidiano.it