bologna scuola didattica distanzaLe misure sulla scuola, precisa Palazzo Lombardia, sono attuate in accordo con tutti i sindaci, e con Anci e Upi.  Didattica a distanza in tutte le scuole secondarie della Lombardia dal 26 ottobre. E’ il contropiede lanciato sul governo da Regione Lombardia per limitare il coronavirus.  La sorpresa, tenuta riservata finora in tutte le comunicazioni ufficiali, è arrivata al termine della giornata in cui la giunta Fontana ha portato a casa il coprifuoco dalle 23 da domani in un testo firmato anche dal ministro della sanità Roberto Speranza. Inoltre, pur restando sospese gare e competizioni locali, provinciali e regionali per gli sport di contatto dilettantistico, potranno essere svolti gli allenamenti in forma individuale a condizione che siano osservate le misure di prevenzione del contagio.  Le misure sulla scuola, precisa Palazzo Lombardia, sono attuate in accordo con tutti i sindaci, e con Anci e Upi.  BUSSETTI: DAD ALLE SUPERIORI? SITUAZIONE LO IMPONE.  “Credo che tutti siano a favore della presenza in aula dei nostri ragazzi ma la situazione di oggi impone a chi ne ha l’autorità di adottare misure come la didattica a distanza (DAD).

Sono dunque d’accordo con il provvedimento del Governatore Attilio Fontana e voglio rassicurare le scuole milanesi che non sono sole e resteremo loro accanto”. Lo afferma alla ‘Dire’ il dirigente dell’ufficio scolastico territoriale milanese, Marco Bussetti, che commenta così la decisione assunta dalla giunta lombarda, la quale ha di fatto ‘imposto’ la didattica a distanza per le scuole superiori da lunedì prossimo, 26 ottobre.

La decisione è emersa a seguito dell’innalzamento della curva dei contagi sul territorio, ed è stata inserita in un’ordinanza regionale emanata accanto a quella firmata dal ministero. Una direzione, quella verso la Dad, che per Bussetti può anche riservare sorprese positive. “La scorsa primavera, gli istituti scolastici hanno risposto con grande tempestività e coraggio, mettendo a punto un nuovo ed efficace modello organizzativo”, afferma, evidenziando come “l’esperienza vissuta sarà senz’altro utile per migliorarlo”.

Insomma, “sono certo che i dirigenti scolastici, insieme al personale docente e amministrativo- conclude- sapranno adoperarsi in modo responsabile per la crescita e la formazione dei nostri studenti”.

 

Articolo di Nicolò Rubeis  per agenzia DIRE.it 

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