Chi ha tanto virus in corpo può diffondere in modo più efficiente il virus agli altri, anche se è asintomatico. In una città dove mediamente la carica virale è alta le probabilità di prendere il Covid-19 aumentano moltissimo. Sta salendo a livelli molto elevati la carica virale, ossia il numero delle copie di materiale genetico del nuovo coronavirus presenti in un millilitro di materiale biologico prelevato con il tampone, tanto che «nell’ 80% dei casi positivi è ormai superiore a un milione», ha detto il virologo Francesco Broccolo, dell’Università Milano Bicocca e direttore del laboratorio Cerba di Milano. L’importanza della carica virale per i contagi. Proprio per questo di fronte ai tamponi e alla situazione attuale, varrebbe la pena capire quali hanno il potenziale di contagiare più persone. Solitamente la contagiosità è direttamente proporzionale alla carica virale: più alta è la carica virale misurata in un tampone, più il soggetto può diffondere in modo “efficiente” il virus. «Vale per tutti i virus, più uno produce virus più è contagioso», conferma Paolo Bonanni, epidemiologo e professore ordinario di Igiene all’Università di Firenze.
«Non dobbiamo dimenticarci che anche con carica virale bassa, se chi sta di fronte è una persona fragile, è a rischio di ammalarsi gravemente», dice Pierangelo Clerici, presidente dell’ Associazione Microbiologi Clinici Italiani e della Federazione Italiana Società Scientifiche di Laboratorio.
Maggiore carica virale significa malattia più grave?
Carica virale alta è quindi sinonimo di maggiore contagiosità, ma anche di potenziale maggiore gravità della malattia? «Non è detto, non c’è una corrispondenza diretta. Ci sono persone con carica virale elevata che hanno gran tolleranza del virus», spiega Bonanni. «I superdiffusori, infatti, sono i ragazzi o le persone che hanno alta carica virale, ma sono asintomatici. Sicuramente nel paziente fragile la carica virale alta può avere come esito complicanze gravi», aggiunge Clerici.
Perché in estate i tamponi erano «debolmente positivi»?
Come mai in estate abbiamo visto una prevalenza di tamponi debolmente positivi e ora i tamponi hanno prevalenza di carica virale alta? «Difficile da dire - osserva Bonanni - , sicuramente il virus circola di più ed essendoci più infetti è una questione statistica: ce ne sono di più con maggiore carica virale». Non c’è una correlazione con la temperatura, casomai, con la maggiore circolazione del virus in una popolazione. «Non è vero che ci fossero solo le cariche basse, avendo più casi abbiamo anche un maggior numero di persone con casistiche di carica alta. Da aprile a oggi la carica virale si è mantenuta quasi identica, è una questione di numeri e diffusione. Non abbiamo però un riscontro della carica virale media, perché queste analisi non vengono fatte, se non a livello di singoli studi. L’errore è stato introdurre il concetto di “debolmente positivo”, sono persone che probabilmente non hanno nemmeno più il virus in corpo, ma solo tracce di Rna».
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dall'articolo di Silvia Turin per Corriere.it