Roma è una città meravigliosa. Per decenni governata da chi ha lasciato solo debiti e disastri, negli ultimi anni però si sta risollevando dalle macerie grazie a un’altra meraviglia, il coraggio e la determinazione di una Sindaca che ha già risolto una marea di questioni “su cui nessuno avrebbe scommesso un centesimo”. E’ il commento che mi è rimasto impresso appena abbiamo iniziato la demolizione della tangenziale a Tiburtina, una delle innumerevoli opere che abbiamo resuscitato dall’oblio, tutte con un lavoro talmente straordinario che, appunto, nessuno ci avrebbe scommesso neanche un centesimo. Certo, c’è ancora molto da fare, ma è indubbio che siamo riusciti laddove altri hanno sonoramente fallito, oltre a gettare le fondamenta, anche economiche, per la città dei prossimi venti anni. Il fatto di non aver aggiunto miliardi di debiti fuori dai bilanci approvati, ed anzi di averne pagati a centinaia, non lo dice nessuno dei nostri avversari. E’ la cosa che gli fa più male di tutte. Preferiscono falsificare ogni nostro risultato, ed ora che si sta aprendo la campagna elettorale succederà sempre di più. Ad esempio, ieri sera è andata in onda un'intervista a Carlo Calenda, un eletto e pagato per fare il parlamentare europeo, che ora ha trovato un altro pretesto per continuare a non fare il parlamentare europeo: si candida a governare Roma, ammesso che sia vero, per rimetterla nelle mani di chi l’ha distrutta. Candidarsi su Roma significa avere la garanzia di essere su tutti i Tg e prime pagine dei giornali, ogni giorno. Lo sa perfettamente, è molto furbo, una parte del sistema mediatico gli è molto vicino, infatti lo sta pompando per lanciarlo come mai visto prima d’ora. Del resto per battere Virginia non hanno alternative. E devono per forza dire bugie, con il solo fine di infangare la Raggi. A volte sono talmente incredibili che non si capisce come facciano a non vergognarsi. Sui trasporti, secondo questo individuo, occorrerebbe un Piano in cui, fra le altre, sia prevista una sostituzione massiccia dei mezzi pubblici di Roma, “che sono vecchissimi”. Ha scoperto l’acqua calda: è esattamente quello che abbiamo fatto e stiamo continuando a fare. Dopo aver messo su strada i primi 150 a febbraio 2017 rimettendo in piedi un contratto sbagliato dai predecessori e oltre ad aver evitato il fallimento di Atac l’anno successivo, il Piano ha concesso di finanziare e ordinare 227 nuovi bus arrivati lo scorso anno, altri 328 entro la fine di quest'anno, e 212 il prossimo. (NdR: sono ben 917 bus nuovi!) Una quantità di mezzi nuovi mai visti da decenni.
Ma sempre secondo questo luminare delle frottole “questo parco non è stato sostituito, perché la Raggi voleva solo bus elettrici”. Infatti li aveva chiesti proprio a lui quando era ministro del lavoro e sviluppo economico, per averli in strada dopo quelli che aveva già finanziato per sostituire la metà della flotta, proprio quella più vecchia, il prima possibile. Servivano una marea di bus. Per cui non ha avuto scelta, se li avesse presi elettrici sarebbero arrivati troppo tardi, e soprattutto per metà di quelli comprati.
Quest’individuo non rispose alla Sindaca. Finanziò zero euro, fornì solo chiacchiere e offese sul piano personale, e oggi dimentica pure di ricordare che la Raggi ha fatto esattamente quanto doveva fare lui, proprio da ministro: la nostra Sindaca con questi acquisti ha riattivato pure una fabbrica italiana dismessa da anni, riportando al lavoro oltre 300 operai e 50 nuovi assunti. Tutti giovani.
Il “sistema dei trasporti al collasso”, di cui parla, lo abbiamo trovato noi nel 2016. Atac aveva una flotta bus con un'età media di 14 anni. Vuole fare il sindaco ma non sa neanche quello che dice, spara numeri a caso, “il parco bus è molto vecchio, circa 8 anni”. Otto anni è l’età media che il parco avrà alla fine della nostra consiliatura, l’età media di ogni azienda di trasporto Pubblico europea che eroga un servizio decente, a costi efficientati. Non sa nemmeno chi l'appoggia e se il Pd lo sosterrà mai. Solo questo dovrebbe creargli imbarazzo. Invece prosegue sparando numeri a vanvera, e soprattutto di un fantomatico piano che vuole realizzare, mentre già esiste, perché è quello fatto da noi, il Pums adottato lo scorso anno. “Età media dei tram 33 anni”, chi glielo spiega che questi materiali si acquistano con fondi ministeriali, che abbiamo ottenuto proprio grazie al nostro Piano. Ne stiamo per ordinare 50 solo per sostituire i più vecchi, più tutti i tram che il ministero ha già finanziato con le nuove infrastrutture legate a progetti che abbiamo fatto noi perché al nostro arrivo non c’era nulla. Zero.
Per risollevare la Capitale da tutti i disastri non bastano cinque anni. Ma quanto fatto in pochi anni sulla sostituzione della flotta è innegabile. Piani e progetti, finanziamenti già ottenuti o in procinto di ottenerli, è tutto il lavoro fatto per realizzare anche i tram e le metro. Lavoro che per ora non si vede, ma che si vedrà nella prossima consiliatura quando queste opere verranno alla luce, per aggiungere meraviglia alla città più bella del mondo.
Ogni bugia non sta infangando solo Virginia, sta infangando Roma, impedendole di essere ancora più meravigliosa, come siamo determinati a farla diventare, da vera Capitale europea come merita di essere.
Articolo da Facebook di Calabrese da InAltoiCuori.com