Non si può andare in palestra o in piscina, niente film al cinema o spettacoli a teatro. Al bar e al ristorante si consuma prima delle 18, anche la domenica, ma non ci si può sedere in più di 4 attorno allo stesso tavolo. Alle scuole superiori torna la didattica a distanza: almeno il 75% delle lezioni – ma è possibile diventino anche il 100% – è online. Per gli sportivi niente sci, mentre proseguono solo i campionati nazionali. Estetisti, parrucchieri e barbieri possono continuare a lavorare. Si può anche andare nei musei – ingressi contingentati – e a fare shopping, a patto di rimanere nel negozio solo il tempo utile all’acquisto. Basta feste, anche dopo matrimoni o altre cerimonie. Infine, gli spostamenti: non ci sono paletti, ma la forte “raccomandazione” a ridurre la propria mobilità alle sole attività essenziali. Rimane consentito muoversi fuori dal proprio comune o dalla propria regione: i governatori però possono disporre diversamente tramite ordinanze specifiche. Sono le principali misure che regoleranno i nostri comportamenti da oggi al prossimo 24 novembre, le restrizioni pensate dal governo per la lotta alla pandemia di coronavirus. Ecco cosa si potrà e non si potrà fare: CHIUSI I CENTRI CULTURALI, STOP A TUTTE LE FIERE. Niente palestre, piscine, terme, discoteche, sale giochi, sale scommesse, sale bingo, casinò. Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, cinema e in altri spazi “anche all’aperto”. Serrande abbassate anche per i centri sociali e ricreativi. Chiudono anche i parchi tematici. Non si potranno tenere sagre e fiere, neanche quelle a livello nazionale e internazionale che erano state salvate dal precedente dpcm. Stop anche a convegni e congressi: si torna alla modalità a distanza. Restano aperti invece i musei, parchi e le aree giochi per i bambini ma gli ingressi del pubblico sono ridotti e resta obbligatorio il distanziamento.
BAR E RISTORANTI CHIUSI ALLE 18, LA DOMENICA APERTI
Le attività dei servizi di ristorazione (la cui apertura può essere dalle 5 in poi) non potranno avere clienti a partire dalle 18 ma resteranno aperte la domenica, diversamente da come era stato pensato inizialmente. Scendono da 6 a 4 le persone che possono sedersi attorno allo stesso tavolo, a parte i casi di nuclei familiari più numerosi (dove tutti sono conviventi). Dalle 18 in poi è consentito il servizio a domicilio e da asporto ma non si potrà consumare il cibo acquistato nei luoghi pubblici, per strada e nelle piazze. Le regole applicate ai ristoranti sono estese anche alle strutture agrituristiche.
Restano aperte con i normali orari invece le aree di servizio lungo le autostrade, così come i locali all’interno di ospedali e aeroporti. Sono ancora consentite le attività di mensa e catering
PARRUCCHIERI E NEGOZI RESTANO APERTI
I saloni di bellezza, i parrucchieri e i barbieri restano aperti. Lo stesso vale per i negozi, dall’abbigliamento alle librerie: non ci sono limiti d’orario. Valgono ovviamente le regole del distanziamento e degli ingressi ridotti. C’è una novità nel Dpcm: non si potrà più girovagare per un negozio, ma restarci solo il tempo necessario per acquistare quello che ci serve. Rimangono aperti anche i centri commerciali, a meno che non siano le regioni a disporre diversamente.
SCUOLA, DAD FINO AL 100% ALLE SUPERIORI
Le scuole superiori adotteranno una didattica a distanza almeno al 75% che può diventare anche l’unica modalità. Si suggerisce anche di spalmare l’orario scolastico al pomeriggio e comunque l’ingresso sarà a partire dalle 9. Tutto questo per alleggerire il traporto pubblico. Resta in presenza l’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione, materna, elementari e medie.
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dall'articolo di IlFattoQuotidiano.it