“Cosa ha fatto il governo per evitare la seconda ondata?”. Questo, più volte, si è domandato Matteo Salvini. Tutti hanno il diritto di porsi un quesito simile. Tutti tranne lui. Non si sa se il governo abbia fatto abbastanza (probabilmente no). Si sa però cosa abbia fatto Salvini per evitare la seconda ondata dentro cui rischiamo tutti di naufragare: nulla. Dal 2 giugno, quando organizzò insensatamente un’adunanza con Meloni e Tajani che suonò come uno sputo in faccia ai sacrifici di milioni di italiani durante il lockdown, fino poi alle settimane scorse, Salvini ha attuato tutto quello che non andava attuato dentro una pandemia mondiale. - Si è imbarcato in una sorta di “Covid Tour” travestito da campagna elettorale, toccando ogni luogo (o quasi) d’Italia fregandosene delle regole minime anti-Covid. Assembramenti e selfie come se piovesse, spesso senza mascherina, a Bergamo; a Codogno e Piacenza; a Prato e Cisterna; a Milano Marittima e a Forte dei Marmi; a Barletta e Augusta; a Termoli e Avezzano. E via così. - A metà giugno ha detto che non aveva senso di parlare di seconda ondata. E ovviamente ci ha preso come sempre.
- Ha partecipato all’osceno simposio dei negazionisti al Senato, organizzato da un coacervo neuronalmente stremato di casi umani all’ultimo stadio, e tra un noto virologo come Bocelli e un ancor più noto infettivologo come Becchi, ha pure avuto il coraggio di vantarsi di non avere la mascherina: “Non ce l’ho e non me la metto”. Bravo fenomeno.
- È andato da Floris a inizio estate e, stupendosi come un locco all’idea di dover mettere la mascherina quando si fanno selfie (ancor più se sconosciuti e a distanza ravvicinata), ha dimostrato di non avere capito nulla di Covid dopo mesi di lockdown.
- Pochi giorni prima del coprifuoco in Lombardia ha sghignazzato di fronte alla sola idea di applicarlo: “È una cosa da guerra, non ha validità scientifica”. Poi, quando il suo sodale Fontana ha scelto quella strada, si è messo di traverso per qualche ora come i bambini che portano via il pallone quando perdono.
- Si è fatto sfanculare fìnanco da Calderoli, che sarebbe quasi come se Renzi (a cui somiglia sempre più) si facesse mandare a quel paese da Scalfarotto o Rosato. E vedrete che più prima che poi capiterà anche quello.
- Ha consigliato di utilizzare l’idrossiclorochina per curare il Covid, un’idea così insensata a livello medico (Burioni l’ha subito tortoiato) che gli unici ad averla avuta prima di lui erano stati Bolsonaro e Trump. Mica cotica! E l’avevano avuta pure mesi fa. Ormai Salvini arriva a scoppio ritardato persino nel dire cazzate.
- Ha detto a un bambino, durante un incontro pubblico, che poteva togliersi la mascherina (tanto mica era fondamentale). - Ha assecondato la pretesa idiota e folle di riaprire le discoteche.
- Si è vantato di non scaricare l’app Immuni.
- Ha fatto da sponda a tutti quegli “esperti”, tipo Bassetti, che da febbraio non ne beccano (quasi) mezza neanche se si impegnano.
- È andato a Formello nonostante febbre, dolori e perplessità del medico. Poi, dopo le polemiche e prima che proprio a Formello scoppiasse (sarà stato un caso…) un maxi cluster, ha smentito se stesso dicendo che non era mai stato “febbricitante” (parola usata da lui su Facebook). Era “solo un torcicollo”, malattia che come noto provoca stati febbricitanti. Eccetera.
In un qualsiasi Paese minimamente normale, uno così avrebbe al massimo tre voti. E si vergognerebbe anche solo a uscire di casa. Invece ancora parla. E ancora lo votano. È un mondo fantastico.
Articolo di Andrea Scanzi – Il Fatto Quotidiano da InfoSannio.com