Come fare per ridurre la pressione sul trasporto pubblico e limitare il pericolo di contagio? Una delle misure è sicuramente il ricorso alla didattica a distanza, fortemente raccomandata dall’ultimo Dpcm ma già introdotta per il triennio di tutte le scuole superiori lombarde dal governatore Attilio Fontana. Finalmente sui mezzi potrà essere rispettata la distanza di sicurezza? Sì, ma solo se non abitate nel Comasco e non siete fruitori del servizio dell’ASF Autolinee. L’azienda – una società che svolge servizio di trasporto pubblico passeggeri a Como e Provincia – visto il ricorso alla didattica a distanza e la diminuzione del numero di passeggeri ha pensato bene di optare per la riduzione delle corse. Spiegando sul proprio sito che la cancellazione di alcune corse è diretta conseguenza del ricorso alla Dad. Sembrerebbe una barzelletta, ma non lo è. L’obiettivo, secondo alcuni, potrebbe essere quello di fomentare la rabbia di alcune categorie. Ma chi avrebbe interesse?
Basta guardare alla composizione societaria dell’ASF Autolinee, come riporta il sito istituzionale:
Enti e società a controllo pubblico (leggi Regione Lombardia) dove sulla tolda di comando siedono quasi sempre esponenti della Lega.Il capitale sociale della società è detenuto al 51% da S.P.T. Holding S.p.A. mentre il 49% è della Omnibus Partecipazioni. L’azionariato di SPT Holding spa è costituito da Comune e Provincia di Como, Provincia di Lecco e CPT. Gli azionisti di Omnibus Partecipazioni sono Arriva Italia ed il Gruppo Ferrovie Nord.
Articolo di @Antonio Murzio per NextQuotidiano.it