Nell'estate 2018, le condanne per truffa a carico di Umberto Bossi e dell’ex tesoriere Francesco Belsito finiscono prescritte. Secondo la procura di Genova, i vertici del partito avrebbero ottenuto i rimborsi elettorali con documentazioni artefatte. I fondi poi sarebbero stati utilizzati in gran parte per spese non istituzionali. “Ovunque venga rinvenuta e presso chiunque”, sentenzia la Corte di Cassazione: è l'avvio delle due indagini per rintracciare il denaro scomparso. “Ovunque venga rinvenuta e presso chiunque”. Sei parole per dare inizio alla storia dei 49 milioni di rimborsi elettorali inghiottiti e scomparsi nelle casse della Lega, quella vecchia di Umberto Bossi e quella nuova di Matteo Salvini. In mezzo una indagine complicata, fatta perlopiù di analisi bancarie alla caccia di flussi finanziari quasi mai chiari
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dall'articolo di Davide Milosa per IlFattoQuotidiano.it