coronavirus italia 3Continua a crescere il numero dei contagi di Coronavirus in Italia. Finora l’epidemia ha colpito 935.104 persone,  provocando 41.394 morti. .....  Il bollettino di oggi: 32.616 nuovi casi, 331 morti – Sono 32.616 i nuovi casi, con 331 morti. È di 558.636 persone attualmente positive (+26.100), 41.394 morti (+331), 335.074 guariti (+6183), per un totale di 935.104 casi (+32.616), il bilancio inerente all’epidemia di Coronavirus in Italia emerso dal consueto bollettino quotidiano diffuso dalla Protezione Civile e dal ministero della Sanità. Dei 558.636 attualmente positivi, 26.440 (+1331) sono ricoverati in ospedale2749 (+115) necessitano di terapia intensiva, mentre 529.447 (+24.654) si trovano in isolamento domiciliare.   Speranza: “Torni spirito di marzo, ridurre relazioni sociali – Tra la gente “vedo ancora una consapevolezza che non è all’altezza del problema che stiamo vivendo”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza a In mezz’ora in più su Rai3. “Ci sono le ordinanze dei ministri e dei presidenti di Regione, c’è il lavoro straordinario dei sindaci – ha insistito – ma deve tornare lo spirito di consapevolezza di marzo. Il virus circola dappertutto e stare in una zona gialla non significa stare in un porto sicuro, perché le difficoltà ci sono in tutti i territori.

Se non invertiamo la curva – ha poi sottolineato – il nostro sistema sanitario andrà in crisi. Non possiamo dire che tra qualche settimana sarà tutto a posto se al contempo non rivolgiamo un messaggio molto forte alla responsabilità dei cittadini. Dobbiamo ridurre drasticamente le relazioni sociali”. A chi gli ha chiesto se si riuscirà ad evitare un lockdown a Natale, il ministro ha risposto ribadendo che “non è scritto nel cielo quel che avverrà nelle prossime giornate. Sappiamo che le misure che stiamo mettendo in campo, soprattutto nelle zone rosse, produrranno degli effetti di abbassamento del contagio, ma c’è una variante decisiva che è il comportamento delle persone. Questo può veramente cambiare le cose”.

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dall'articolo di Antonio Scali  per TPI.it 

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