terapia intensiva ansa 2 saturimetroRicheldi, pneumologo al Policlinico Gemelli e membro del Cts: "Gran numero di pazienti che, spontaneamente o su consiglio del medico curante, arrivano al pronto soccorso con sintomi. Sono spaventati, spesso è difficile rimandarli a casa e vanno ricoverati. Credo che il fenomeno riguardi almeno un terzo di quelli che entrano in ospedale". Luca Richeldi, 57 anni, è medico pneumologo al Policlinico Gemelli della Capitale, ma è anche membro del Comitato tecnico scientifico. Che cosa attende l'Italia nell'inverno del Covid? Sarà lunga, non ha dubbi l'esperto. "Il difficile - dice a Margherita De Bac del Corriere della Sera -  è prevedere il futuro guardando il passato visto che i dati fotografano contagi avvenuti in media due settimane prima rispetto a quando vengono analizzati. Le epidemie si diffondono rapidamente e si estinguono molto lentamente. Prepariamoci a una maratona". Occhi puntati sugli ospedali. Gli ospedali sono sotto pressione ovunque. ..... "Le Regioni stanno chiedendo agli ospedali di aumentare posti letto ordinari e sub-intensivi. Ovviamente salvaguardando le altre attività cliniche e chirurgiche. Ciò rappresenta un grande sforzo". Il numero di ricoveri in terapia intensiva resta in ogni caso un indicatore molto affidabile, perché a differenza del numero dei nuovi casi accertati, il numero non risente del numero di tamponi effettuati o del cambiamento delle strategie di testing regionali. Inoltre è un indicatore conservativo, ovvero si accende rapidamente all’aumentare dei ricoveri, ma si spegne lentamente, perché i ricoveri nelle terapie intensive hanno durate abbastanza lunghe. Un malato Covid è sempre in una situazione complicata. Come valutare quando il ricovero è la strada corretta? "Le persone con sintomi non gravi dovrebbero essere curate a casa quanto più possibile e gestite a distanza dice Richeldi - Ogni famiglia dovrebbe avere in casa uno strumento indispensabile quanto il termometro, cioè il saturimetro, che serve a misurare il valore dell’ossigenazione nel sangue". Se il valore è sopra il 92% "si può ragionevolmente" escludere la polmonite. "In questo caso la malattia può essere gestita a domicilio. La misurazione va effettuata più volte al giorno".

La società italiana di pneumologia ne distribuirà 40.000 in farmacia. Meno del 10% delle famiglie ne hanno uno al momento. Può essere uno strumento utile, molto utile nei mesi complicati che ci attendono.

"A breve un test per distinguere coronavirus e influenza, costerà massimo 10 euro"

Che nell'emergenza coronavirus l'assistenza domiciliare vada potenziata lo si dice da mesi, dalla prima ondata: e potenziare le cure a domicilio e le Usca ha proprio lo scopo di non far ricoverare in ospedale chi può essere curato restando a casa. Ma per l’attività di monitoraggio quotidiano dei casi, di contact tracing e di identificazione precoce e spegnimento dei focolai e per la presa in carico dei pazienti a domicilio serve personale. Più di quanto ne sia stato assunto in tutti questi mesi.

Fonte Corriere.it  da ToDay.it

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