Il filmato di un giovane di Biella spopola sui social. Botta e risposta con l'azienda sanitaria: "Siamo pieni e sotto pressione". "Voglio le cartelle cliniche dei pazienti Covid". "Questo è l’ospedale di Biella, solo prese per il culo. I covidioti si bevono tutto". E ancora: "Ma quale collasso? Ma quale emergenza?". A parlare è un giovane biellese che sabato scorso, telecamera alla mano, ha girato un video all’esterno dell’ospedale di Biella per documentare quella che a suo dire è un’emergenza costruita ad arte. “Questo è l’ospedale al collasso, c’è il collasso qui. Andate a fare in culo, voi i medici eroi e i covidioti”. Così dice nel video il giovane che su fb si firma Mattia Chester entrando all’interno dell’ospedale con la propria auto. Un video condiviso da migliaia di persone, tanto che la Asl è stata costretta ad intervenire per spiegare quale fosse la situazione dell'ospedale: "Se il signore crede davvero di fare informazione girando un minuto attorno all’ospedale di Biella, diamo i dati all’interno della struttura, così chiariamo le idee a tutti.
Solo un paio di giorni fa i pazienti ricoverati Covid erano 139, di cui 9 sui 10 posti disponibili in Rianimazione". La Asl ha smontato la tesi dell'autore del video fornendo i numeri dei pazienti ricoverati e dei posti letto disponibile all’ospedale Infermi: "Attualmente la semintensiva è stata portata a 30 posti letto. 82 risultavano in media intensità. E un’altra ventina di ammalati Covid sono in bassa intensità. Il Pronto Soccorso questa settimana aveva una media di nuovi 15 pazienti Covid da ricoverare e quasi altrettanti in attesa di ricovero. Nel frattempo non mancano quotidianamente 4-5 pazienti da ricoverare per altre patologie e che hanno il diritto di essere curate, più tutte le urgenze ambulatoriali. Tutto questo fa sì che l’ospedale sia sotto pressione e pieno, tanto che per i prossimi giorni si prevedono soluzioni per ampliare la disponibilità".
La replica dell’autorità sanitaria si è chiusa con un invito a "limitarsi a raccontare le realtà che conosce da vicino non quelle a cui può solo girare attorno in macchina" se non altro "per rispetto della fatica e delle rinunce di tanti cittadini (operatori, sanitari, ristoratori, negozianti, familiari di pazienti)".
La controreplica: "Voglio le cartelle cliniche".
Tuttto finito? Macché. Il giovane negazionista ha replicato a sua volta alla Asl per chiedere "di inviarmi le cartelle cliniche (ovviamente con i nominativi oscurati) dei degenti di intensiva e semi intensiva. Così da cancellare ogni dubbio e dimostrare che i ricoverati non hanno altre patologie gravi concomitanti e sono ricoverati esclusivamente per Covid, oltre alle cartelle dei nuovi ricoverati giornalieri sempre oscurando i nomi. Dato che siete nostri dipendenti - scrive in un post - esigiamo trasparenza”. In un altro video il giovane ha spiegato che con “covidiota non mi riferisco a chi crede al virus, perché anche io ci credo, ma ai fanatici". “Io non ho mai negato l’esistenza dell’influenza, perché questa è un’influenza” dice ancora Chester, che poi si spinge addirittura a sostenere che il SARS-COV-2 “non è mai stato isolato” (una fake news molto in voga in ambienti negazionisti).
Articolo di ToDay.it