Intervista video del direttore di TPI Giulio Gambino al ministro degli Esteri Luigi Di Maio. "Sulle zone rosse non è stata una decisione politica, ma del Cts. Le Regioni ce lo chiedevano, ora lo contestano: cambiano idea continuamente, questo non fa bene al Paese. De Luca? Non si gestisce il Covid con la simpatia. Zingaretti? Eravamo entrambi diffidenti sull’alleanza Pd-5s ma ora lavoriamo benissimo insieme. Raggi? La sua candidatura a Roma è molto probabile, ma prima dei nomi voglio parlare dei temi. Vogliamo che la coalizione di Governo amministri le sei grandi città al voto. Sull'immigrazione serve un Patriot Act europeo. Chi arriva dalla Tunisia deve essere rimpatriato appena sbarca". Un colloquio video di 25 minuti nei quali il numero uno della Farnesina, ex capo politico del Movimento 5 Stelle, affronta svariati temi di politica interna ed estera. L’ultimo Dpcm, le tensioni tra Governo e Regioni, i rapporti con Zingaretti e le manovre in vista delle elezioni comunali del 2021. E poi l’immigrazione, il ruolo dell’Europa, le relazioni con l’Amministrazione Trump, gli accordi con la Cina e il dialogo aperto con l’Egitto (nonostante il caso Regeni). Di seguito alcuni dei passaggi principali dell’intervista.
“Le Regioni cambiano continuamente idea, questo non fa bene al Paese”.
“Sulle zone rosse, arancioni o gialle la decisione è stata del Comitato tecnico scientifico: i nostri consulenti scientifici hanno individuato questa soluzione perché vedevano le Regioni con caratteristiche differenti. Sono i dati che determinano quell’assegnazione: sono parametri scientifici. Non è stata una decisione politica. Le Regioni tra loro sono solitamente molto solidali: se ci sono dubbi sui parametri che sono stati forniti dalle stesse Regioni, lo dicano. Le Regioni non possono cambiare idea continuamente. Prima ci hanno detto ‘il Governo prenda una decisione nazionale’, noi lo abbiamo fatto, discutendo con loro e usando i parametri che ci hanno fornito loro per dichiarare una zona gialla, arancione o rossa. Eppure il giorno dopo è iniziata la contestazione. Questo non fa bene al Paese in un momento così difficile. In futuro, anche insieme alle Regioni, dobbiamo aprire un dibattito sul Titolo V della Costituzione e su come dobbiamo gestire le emergenze insieme. E aggiungo: la classificazione di una regione in zona gialla, arancione o rossa non dipende solo dai dati del contagio, ma anche dallo stato della Sanità in una singola regione. Non voglio incolpare nessuno, ma – come Paese – forse dobbiamo farci qualche domanda su come abbiamo ridotto la Sanità negli ultimi vent’anni. La Sanità in Italia è stata il Bancomat della politica: oltre il 20% del bilancio di una singola è Regione è relativo alla Sanità. Lì ci sono i soldi. In alcune Regioni ci sono Asl sciolte per mafia. La pandemia ha accentuato queste criticità, anche legate alla corruzione”.
De Luca? “Non si può gestire il Covid solo con la simpatia”
“Anche De Luca si sta rendendo conto che la gestione del Covid non può essere fatta esclusivamente con la sua simpatia, che è indiscussa. Detto questo, massima collaborazione. Ricordo a tutti che De Luca è stato votato dai cittadini campani qualche mese fa. E per me il voto è sempre sacro”.
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