La procura di Cagliari apre un’inchiesta per accertare le responsabilità delle istituzioni locali per il via libera alla movida estiva, nonostante i contagi. Bufera nel centrodestra. Le discoteche della Costa Smeralda, riaperte sorprendentemente ad agosto quando già i numeri del Coronavirus riprendevano a crescere, scuotono il centrodestra e mettono il governatore Christian Solinas sotto il fuoco amico e inducono la procura di Cagliari ad aprire un fascicolo per accertare eventuali responsabilità. Le ammissioni di Angelo Cocciu, capogruppo di Forza Italia, e di Giovanni Satta, vice capogruppo del Partito Sardo d’Azione — «avevamo pressioni da parte degli imprenditori del settore», rese pubbliche dall’inchiesta giornalistica di Report — confermano indiscrezioni a suo tempo filtrate e raccolte anche nelle indagini per epidemia colposa aperte dalla procura della repubblica di Tempio. Cocciu, in particolare, fa riferimento alle penali esorbitanti che, in caso di annullamento delle serate, avrebbero colpito locali come Billionaire e Phi Beach.
Solinas, per ora, non commenta ma non l’ha presa bene:«Provvedimenti nei confronti di Satta? Ancora non ha deciso, ma è furibondo», dice chi lo ha sentito. Il presidente della Regione é anche segretario del Partito Sardo d’Azione e sta valutando se è sufficiente una sconfessione del suo compagno di partito, come ha fatto il coordinatore di Forza Italia Ugo Cappellacci: «Cocciu ha parlato a titolo personale » o se occorre un atteggiamento più duro, per riportare ordine in una maggioranza in fibrillazione. La bufera arriva mentre la sanità sarda è in enorme difficoltà: reparti di terapia intensiva al limite, ricoveri in ascesa, pronto soccorso intasati, media dei nuovi positivi ormai proiettata sui 400 al giorno, l’esercito accorre nei centri più esposti, il sindaco di Sassari Nanni Campus (medico, centrodestra) ammette che «in città la situazione é drammatica, i numeri sono da zona rossa», l’assessore regionale alla sanità Mario Nieddu (Lega), contestato anche per i troppi «annunci» dai sindacati (Lega), elenca una serie di misure «previste» e invoca — forse inconsapevole di smentire il suo leader Salvini — «la chiusura totale delle scuole».