regioni rosse eSecondo le regole fissate dall'ultimo Dpcm i territori possono chiedere la revisione della fascia dopo una settimana dall'entrata. Ma ce ne vogliono altre due per l'uscita effettiva. C'è però uno spiraglio per alcune province. Ecco quali.  Quando finirà la zona rossa nelle regioni? Ci sono altri territori che rischiano ulteriori restrizioni venerdì, quando si riunirà di nuovo la Cabina di Regia? Anche se sono i medici a chiederlo per la Puglia e la Liguria appare ancora in difficoltà, il pronostico dei giornali di oggi è che a parte l'Abruzzo, che ha dichiarato la stretta da sé, non ci saranno per ora variazioni nella lista delle zone rosse, arancioni e gialle venerdì 20 novembre. Ma il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza stanno invece valutando la possibilità di "liberare" da alcune restrizioni le province con un Rt in discesa.  Per le regioni invece la data da segnare sul calendario è dicembre. Perché, come abbiamo spiegato, secondo le regole fissate dall'ultimo Dpcm, il meccanismo prevede che le Regioni possano chiedere la revisione della fascia dopo una settimana dall'entrata, in base al monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità che di solito si svolge il venerdì (quando gli enti ricordano di mandare i numeri). 

Ma quei numeri si devono confermare per due settimane consecutive prima di poter uscire dalla zona assegnata dall'ordinanza. Quindi ci vogliono almeno tre settimane, una volta entrati in zona rossa o arancione, per cambiare colore. Anzi: visto che le ordinanze finora sono state firmate di venerdì, le richieste rischiano di slittare alla settimana successiva.   Secondo questa tempistica Lombardia e Piemonte, Calabria e Valle d'Aosta (che hanno subito restrizioni a partire dal 6 novembre) potrebbero uscire dalla zona rossa dal 27 novembre, così come Puglia e Sicilia dall'area arancione. Altre regioni dello stesso colore come Abruzzo, Basilicata, Umbria e Liguria potrebbero migliorarsi dal 4 dicembre (la loro ordinanza è effettiva dall'11 novembre), al pari della rossa Bolzano. Toscana e Campania, rosse dal 15 novembre, potrebbero cambiare regime dall'11 dicembre, così come le arancioni Friuli-Venezia Giulia, Marche ed Emilia-Romagna.

La mappa delle province che potrebbero cambiare colore

Ma, spiega oggi Repubblica, le restrizioni potrebbero durare qualche giorno in più secondo le intenzioni del governo, che invece punta la data dell'8 dicembre, ovvero il Ponte dell'Immacolata, per concedere un allentamento delle misure, in attesa dell'auspicato Dpcm che "libererà" il Natale. La boccata d'ossigeno verrà concessa al turismo e al commercio, dato che quei 15 giorni (10-25 dicembre) valgono da soli una fetta rilevante del fatturato annuo di esercizi e catene. Ma questo ovviamente soltanto nel caso in cui dalla curva dei contagi arrivino finalmente buone notizie e l'indice Rt scenda sotto l'1. 

Il quotidiano però aggiunge che sul tavolo del governo c'è ancora la possibilità di cambiare "colore" per alcune province. In Piemonte, Lombardia, Campania, Toscana e Calabria ci sono zone in cui l'Rt è da zona arancione e non rossa. Ovvero è compreso tra 1,25 e 1,50. E altre in cui è sotto l'1,25. Queste sono:

  • in Lombardia: Pavia e Sondrio (sotto 1,25) e Milano, Lodi e Cremona (sotto 1,50);
  • in Piemonte: Novara, Alessandria, Torino, Vercelli, Cuneo, Verbano-Cusio Ossola e Asti (sotto 1,50), mentre soltanto Biella è sopra 1,50;
  • in Toscana: Pisa e Siena (sotto 1,50)
  • in Abruzzo: L'Aquila (sotto 1,25) e Pescara (sotto 1,50)
  • in Calabria: Cosenza e Reggio Calabria (sotto 1,50)

Per alcune di queste province attenuare le restrizioni dove le cose vanno un po’ meglio. È quello che stanno chiedendo i governatori (per ora inascoltati) al Consiglio dei ministri.

Articolo di ToDay.it

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