La Calabria non è l’Afghanistan in tempo di guerra, il problema non è il pronto soccorso, non è l’emergenza, il covid per la sanità in Calabria è uno spicchio, è uno dei problemi. Il commissario si deve interessare di questa voragine, di questo pozzo senza fondo (…). Il commissario dispone, il soggetto attuatore sarebbe l’Asp che è stata sciolta per mafia, dove all’interno ci sono gli stessi quadri che c’erano tre anni fa. Se i funzionari, gli impiegati e i dirigenti sono gli stessi di tre anni fa, allora a che serve il commissario? Io penso che il senso di un commissario sia quello che le Asp non devono toccare palla. I concorsi devono essere fatti alla fiera di Roma, con commissari che hanno un cognome tedesco che sono di Pordenone, che conoscono la Calabria dalla carta geografica, altrimenti non ne usciamo. Questa è una cura da febbre da cavallo, snenò la sanità la potete commissariare altri 50 anni, non cambierà nulla..
Trascrizione dell’intervento di Nicola Gratteri a “Tg2Post” da Dagospia.com