Il presidente Conte annuncia che oggi molte regioni possono uscire dalla zona rossa e arancione. Il governo lavora al decreto ministeriale di Natale 2020 che porterà nuove restrizioni e qualche deroga. Tra queste ci saranno i ricongiungimenti familiari. Ma con autocertificazione. "È una giornata importante: mi aspetto un Rt che è arrivato all’1, anche che molte Regioni che ora sono rosse diventino arancioni o gialle”: prima del Dpcm, l'annuncio del presidente del Consiglio Giuseppe Conte al Tg5 è importante perché oggi il report dell'Iss e del ministero della Salute potrebbe far compiere un passo importante in vista del Dpcm 3 dicembre (che entrerà in vigore il 4) dove tutta o gran parte dell'Italia dovrebbe dipingersi di giallo. O di un giallo "rinforzato", con limitazioni maggiori che sono attualmente allo studio della presidenza del consiglio dei ministri e del ministero della Salute. Mentre si parla di permessi per andare dai nonni allo studio e di lasciare il coprifuoco alle 22 per evitare cenoni e veglioni. Ci sono però due problemi più importanti attualmente sul tavolo dell'esecutivo. Il primo è la Lombardia, che il governo vuole mantenere in zona rossa fino al 3 dicembre nonostante l'opposizione del presidente Attilio Fontana. Il secondo, più deflagrante, è la scuola, che la ministra della Pubblica Istruzione vorrebbe riaprire il 9 dicembre ma dovrà superare l'opposizione di Regioni e Comuni che invece vogliono far ripartire le lezioni in presenza a gennaio.
E intanto la responsabile dei trasporti Paola De Micheli propone di mandare gli alunni in classe in tarda mattinata (e quindi farli uscire nel tardo pomeriggio) e anche il sabato e la domenica. Delle restrizioni durante le feste - con il coprifuoco che potrebbe restare alle 22 anche la notte di Natale - si è parlato ieri nella prima riunione tra governo ed Enti locali e Regioni sul prossimo Dpcm che entrerà in vigore il 4 dicembre. L'agenzia di stampa Ansa ha spiegato ieri che i punti in discussione sono ancora molti:
- uno è quello degli orari di apertura delle attività commerciali per lo shopping dei regali e di quelle di ristorazione;
- poi ci sono gli spostamenti tra regioni per raggiungere i parenti: anche su questo l'orientamento prevalente del governo sarebbe rigoroso, con il divieto totale, a prescindere dalle colorazioni, al massimo con qualche deroga come quella per i nonni soli che potranno raggiungere figli e nipoti;
- rimarrà invece la divisione delle Regioni in tre fasce;
- gli automatismi legati al monitoraggio, che prevedono il passaggio progressivo da zona gialla ad arancione o rossa o viceversa (senza "salti" di due da rossa a gialla).
I quotidiani oggi confermano che l'orientamento del ministero della Salute è di mantenere la chiusura tra regioni in quella che viene chiamata dai giornali "zona gialla rinforzata", con la possibilità di tornare a casa per Natale e le deroghe che, scrive il Corriere della Sera, saranno limitate "a pochi casi di necessità, come andare dai genitori anziani o da un nonno rimasto solo, sempre con autocertificazione". Sarà possibile, secondo le indiscrezioni, anche per gli anziani soli spostarsi per raggiungere figli e nipoti. Questi saranno i ricongiungimenti familiari tra congiunti che verranno esplicitati nel Dpcm con le regole di Natale 2020. Sempre che i prossimi dati sull'epidemia confermino il trend evidenziato dall'ultimo bollettino della Protezione Civile: il calo delle terapie intensive è un segno molto positivo che oggi potrebbe essere confermato.
Le regole di Natale 2020 dal 4 dicembre nel nuovo Dpcm: solo conviventi a tavola?
Il Corriere intanto spiega anche che con tutta l'Italia in zona gialla "rinforzata" e con le regole di Natale 2020 in vigore dal 4 dicembre potrebbe essere possibile trasferirsi nelle seconde case, anche se si trovano in un comune diverso da quello di residenza ma senza superare i confini regionali. Per chi rimarrà in fascia arancione o rossa il trasferimento fuori dal proprio comune non sarà invece consentito. Poche le speranze di vedere riaprire ristoranti, bar e pub dopo le ore 18, mentre la Messa di Natale probabilmente salterà visto che il governo vuole lasciare il coprifuoco in vigore anche la notte di Natale e quella di Capodanno. Dopo il 3 dicembre nelle zone gialle ci sarà comunque respiro per le attività commerciali, scaglionando le aperture e gli ingressi nei negozi per gli acquisti di Natale e prevedendo che possano restare aperti fino alle 21. E lo sci?
L'agenzia Agi scrive che per quanto riguarda le vacanze sulla neve la questione ha dimensione internazionale, visto che altri Paesi europei confinanti potrebbero decidere di consentirle, attirando così anche i turisti italiani. Di conseguenza alcuni presidenti di Regione avrebbero chiesto al governo di valutare la chiusura delle frontiere in caso di divieto di riapertura degli impianti da sci, ma sempre nel quadro di decisioni europee e non unilaterali, viene sottolineato da fonti della Conferenza delle Regioni. La Germania, presidente di turno del Consiglio dell'Ue, preme perché vi sia un accordo europeo sulla stagione sciistica che, secondo Angela Merkel, non dovrebbe partire. Anche per La Stampa è stata larga la sintonia nel governo intorno all’idea di vietare gli spostamenti anche tra regioni gialle, se non per chi torna nel proprio Comune di residenza o per chi si muove per motivi di lavoro, di salute o per problemi gravi e improrogabili. Secondo Il Messaggero invece si va verso la possibilità di fissare la scadenza del Dpcm 3 dicembre al 20 dicembre, in modo da escludere il periodo di Natale, e poi fissare le regole per le festività in un nuovo decreto ministeriale. In questa ottica resterebbero anche i divieti di spostamento tra regioni di colore diverso così come l’obbligo di quarantena per chi viene dall’estero sprovvisto di tampone effettuato nelle 72 ore precedenti. Verrebbero quindi rinviate le disposizioni relative alla notte di Natale e a Capodanno. "A Natale resterà sicuramente il coprifuoco delle ore 22", dice oggi Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute, su Rai Radio1.
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dall'articolo di ToDay.it