elezioni milano Matteo Salvini e Beppe Sala. Credit AnsaIl Sindaco in carica gode di grande consenso e in caso di sua ricandidatura ci sarebbero poche chance per il centrodestra. Tuttavia, la Lega vuole giocarsi la partita fino in fondo: un'altra sconfitta rischierebbe di rimettere in gioco anche le sorti di Regione Lombardia. Il nome del candidato sindaco verrà annunciato a breve, probabilmente già a Sant’Ambrogio, ma in previsione delle elezioni comunali del 2021 la Lega è già molto avanti nella composizione della lista dei candidati consiglieri a Palazzo Marino. Ci saranno sicuramente alcuni big del Carroccio: l’europarlamentare Silvia Sardone, i consiglieri regionali Max Bastoni e Gianmarco Senna, l’ex parlamentare Laura Molteni, nonché, con tutta probabilità, Samuele Piscina, attuale presidente del Municipio 2 di Milano. E ovviamente sarà pienamente della partita anche Matteo Salvini, che sta meditando sulla possibilità di riproporsi come capolista, secondo uno schema ormai collaudato per raccogliere il massimo dei voti possibili.  I sondaggi parlano chiaro: nel caso Beppe Sala corresse per un secondo mandato, le possibilità del centrodestra di riconquistare Milano sarebbero ridottissime e i rumors intorno al primo cittadino danno per scontata la continuità. Tuttavia, Salvini non è disposto a giocare una partita “a perdere”: a soli due anni dalle prossime elezioni lombarde, una terza sconfitta consecutiva a Milano potrebbe minare l’egemonia del centrodestra in Lombardia, soprattutto se lo scarto a favore di Sala fosse rilevante. Dopo il crollo di popolarità dovuto al Covid-19, lo spettro di un altro flop va evitato a ogni costo.

Per questo, nonostante i sondaggi, si affilano le armi per una sfida vera, con un candidato sindaco in grado di rappresentare il civismo e il mondo delle professioni: uno dal background simile a quello di Sala, insomma, che peschi nello stesso ambito e che, se anche non vincesse, potrebbe almeno limitare i danni. Una filosofia, quella dell’apertura all’associazionismo e a volti nuovi rispetto all’ambito dei partiti, che Salvini intende perseguire anche nei Municipi, dove il centrodestra parte da un vantaggio di 5 a 4. Tuttavia, il recente innalzamento della soglia per evitare il ballottaggio dal 40% al 50% aumenta le chance del centrosinistra, che al secondo turno potrà reclutare anche gli elettori di M5S e “sinistra-sinistra”.

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dall'articolo di Lorenzo Zacchetti per TPI.it 

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