Feltri difende Conte scaledL'editorialista di Libero si è espresso sul caso Paladino, compagna del Presidente del Consiglio.  È sorpreso lui stesso e lo ammette nelle battute finali del suo editoriale pubblicato quest’oggi su Libero quotidiano: Vittorio Feltri difende Conte. Un evento più unico che raro, come spiega lo stesso ex giornalista, il cui mirino dialettico è rivolto – questa volta – sulla magistratura rea di aver aperto un’indagine nei confronti del Presidente del Consiglio con l’accusa di peculato. Il casus belli è quello della scorta del capo del governo, intervenuta in soccorso della sua compagna Olivia Paladino. Feltri non ci sta e implora i giudici di lasciarlo stare e di fargli fare il suo lavoro, già molto complesso in tempo di pandemia.  «Credo che nessuno si stupisca se le forze dell’ordine che scortano Giuseppe Conte, in un momento di libertà, siano intervenute in favore della moglie o compagna che sia del premier, in difficoltà poiché minacciata – scrive Vittorio Feltri nell’incipit del suo editoriale dal titolo ‘Accusano Conte anche quando ha ragione’ -. Quando polizia e carabinieri fanno qualcosa di utile al di fuori del loro incarico specifico non solo non meritano deplorazione, ma vanno lodati».  Insomma, il caso che ha riempito molte prime pagine di diverse testate, che già parlavano di scandalo, viene sminuito da Vittorio Feltri che prende le difese del Presidente del Consiglio e prova a dare una versione dei fatti che scagiona Giuseppe Conte, la sua compagna Olivia Paladino e gli uomini della scorta del capo del governo. Secondo l’ex giornalista, infatti, parlare di peculato (l’accusa mossa dalla magistratura) è del tutto fuori luogo. Anzi, chi è intervenuto in soccorso della compagna del Presidente merita encomi.

E stupisce anche se stesso. Forse neanche Feltri aveva mai immaginato di trovarsi un giorno a difendere Giuseppe Conte dalle accuse. E lo scrive chiaro e tondo: «Per la prima volta nella vita siamo dalla parte del Presidente del Consiglio e dei suoi familiari, convinti che la vicenda in cui si trovano coinvolti sia degna di una alzata di spalle. I motivi per cui Conte non ci va a genio sono ben più gravi. Supplico l’autorità giudiziaria di lasciare in pace un premier già abbastanza tribolato».

(foto di copertina: da Fuori dal Coro, Rete4)

Articolo di Enzo Boldi  per Giornalettismo.com 

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