Tutti i dossier e gli schieramenti in campo. Il premier sotto assedio accelera sul Recovery plan e rilancia convocando i tavoli di confronto con i partiti di maggioranza. Al via oggi i primi incontri: alle 15.30 Giuseppe Conte, insieme ai ministri dell'Economia Roberto Gualtieri e degli Affari europei Vincenzo Amendola, vedrà la delegazione del M5S. Alle 19 toccherà al Pd. Domani sarà la volta di Italia viva, che ieri ha rialzato la tensione con nuovi attacchi all'esecutivo, e Leu. Per scongiurare la crisi, il presidente del Consiglio è pronto dunque a ridefinire con le forze alleate la governance e le ripartizioni del piano basato sui 209 miliardi in arrivo dall'Europa. Ma sul piatto non c'è solo il Recovery plan: dal Mes al fisco, dalle riforme istituzionali alla ricoversione economica green, sono tanti i dossier in discussione su cui i partiti non la pensano tutti allo stesso modo. Esaminiamoli allora uno per uno, specificando le diverse posizioni delle forze di maggioranza.
Recovery Plan
M5S: il Movimento non è contrario alla cabina di regia prevista da Conte, ma ritiene che la struttura vada rimodulata e parlamentarizzata. Deve inoltre essere consentito ai singoli ministeri di approfondire i progetti.
Pd e Leu: i Dem e il partito del ministro Speranza non pongono ultimatum sulla governance, ma concordano sul fatto che i 9 miliardi destinati alla Sanità siano insufficienti.
Italia viva: i renziani sono assolutamente contrari alla cabina di regia sul Recovery. "Non si organizzano task force cui dare poteri sostitutivi rispetto al governo", ha scritto il leader Matteo Renzi in una lettera anticipata su Repubblica prima del suo incontro con il premier della settimana scorsa. E ha posto a Conte l'aut aut: o torna indietro sulla cabina di regia e sui fondi del Recovery o sarà crisi di governo.
Mes
M5S e Leu: i cinquestelle restano fermi sulla loro posizione di netto rifiuto del Mes. "Nessun Paese europeo lo ha chiesto, perché dovremmo farlo noi attirandoci lo stigma, la cattiva reputazione?" ripetono i grillini. Anche Leu frena sul Salva-Stati.
Pd: nel corso delle consultazioni con il premier della scorsa settimana, i democratici hanno invece rilanciato il loro sì al Mes contro il Covid. Per il Pd, infatti, è bene attingere ai 37 miliardi del fondo Salva-Stati per fronteggiare l'emergenza sanitaria.
Italia viva: anche i renziani sono favorevoli al Mes. "Come possiamo dire No al Mes che ha meno condizionalità del Recovery Fund? Questo rifiuto ideologico del Mes mi appare ogni giorno più incomprensibile", sostiene Renzi.
Fisco
M5S: i cinquestelle sostengono l'abbassamento delle tasse e la proroga dell'ecobonus fino al 2023.
Pd: i democratici propongono una riforma fiscale progressiva così da ridurre il carico sul ceto medio.
Italia viva: il partito di Renzi è contrario a una riforma fiscale alla "tedesca" senza aliquote fisse sull'Irpef, che garantisce il massimo della progressitivà.
Leu: all'incontro sulla verifica della scorsa settimana l'esponente di Si-Leu Nicola Fratoianni ha espressamente posto sul tavolo la questione della patrimoniale (l'emendamento in manovra firmato da Leu e da alcuni esponenti del Pd come Matteo Orfini è stato ritirato), che "farebbe bene al Paese".
Riforme istituzionali
Pd: è il partito che batte più di tutti sulla ripresa del tavolo delle riforme istituzionali, a cominciare dalla legge elettorale. Il Pd sostiene l'impianto proporzionale del Brescellum, legge al momento "congelata" in Parlamento.
M5S: anche i cinquestelle sostengono il Brescellum ma pongono tra le priorità anche la legge sul referendum propositivo.
Italia viva: Renzi sostiene il sistema maggioritario e punta al superamento del Titolo V della Costituzione sul rapporto Stato Regioni che, a suo dire "ha mostrato i limiti più evidenti proprio in questa pandemia".
Leu: è favorevole al proporzionale ma chiede l'abbassamento della soglia di sbarramento dal 5 al 4%.
Riconversione green e lavoro
M5S: stop alle trivelle in campo ambientale. I cinquestelle chiedono inoltre il sostegno ai nuclei familiari con un solo genitore che devono assentarsi dal lavoro per rispettare l'isolamento fiduciario dei figli dai 3 ai 14 anni.
Pd: i dem chiedono un piano straordinario per l'energia rinnovabile; una legge per la rigenerazione urbana e stop al consumo del suolo, economia circolare e rivoluzione green, taglio ai sussidi ambientalmente dannosi e fiscalità verde. Sul lavoro insistono sul salario minimo legale, sulla base del disegno di legge fermo al Senato, e propongono un nuovo "Statuto dei lavori".
Italia viva: sulla ricoversione verde Renzi batte su alcuni temi come "la grande sfida dell'idrogeno, la piantumazione di nuovi alberi, la lotta al dissesto idrogeologico, le nuove tecnologie a servizio della sostenibilità". Quanto al lavoro, il leader di Iv apprezza la decontribuzione attuata dal governo Conte ma ritiene che debba essere accompagnata da "una politica industriale coerente, dall'acciaio alle autostrade".
Leu: punta sul ripristino dell'articolo 18 e sulla revisione del Jobs Act renziano.
Articolo di Monica Rubino per Repubblica.it