Il punto di riferimento unitario per l’arcipelago anti-leghista delle “Sardine” è tornato online stamattina. Facebook: «Rimossa per errore». Molti in Rete ipotizzano che ci siano state segnalazioni di massa orchestrate deliberatamente dagli oppositori. Intorno alle 21 di domenica 24 novembre, la pagina Facebook ufficiale di“6mila sardine” — quella che coordina le attività dell’arcipelago di pagine locali del movimento antileghista — è stata oscurata. Gli amministratori hanno diramato un comunicato, diffuso poi dalla pagina “6mila sardine 2”, in cui spiegano che l’oscuramento è avvenuto, secondo loro, «senza giusta causa». Qualche ora dopo, però, anche “6mila sardine 2” è diventata inaccessibile. Intorno all'una e mezza del mattino di lunedì 26 novembre la pagina ufficiale è tornata online (ma non la seconda). Contattato dal Corriere, un portavoce di Facebook per l'Italia ha fatto sapere qual è la posizione ufficiale del social sul caso di "6mila sardine": «La Pagina è stata rimossa per errore e ripristinata non appena abbiamo potuto effettuare delle verifiche. Il nostro sistema elabora milioni di segnalazioni alla settimana e a volte commettiamo degli errori. Siamo spiacenti per qualsiasi inconveniente causato». Quanto a "6mila sardine 2", non c'è ancora alcuna spiegazione ufficiale fornita da Facebook sui motivi dell'oscuramento.
Alle 10 del mattino, su “6mila sardine” è comparso un post che commenta il ripristino: «La pagina è di nuovo online! Ogni attacco o problema sui social riempirà semplicemente di più le piazze». Al comunicato gli amministratori hanno allegato uno screenshot che mostra il messaggio inviato loro da Facebook in mattinata, su cui si legge che «la pagina non presenta violazioni».
Le segnalazioni di massa
Ma cosa è successo? Gli amministratori, nel comunicato di ieri, offrivano una spiegazione: «In mancanza di post offensivi, violenti o lesivi dei diritti della persona, (la pagina, ndr) è stata comunque bersaglio di un gran numero di segnalazioni. Questo ha automaticamente generato l’oscuramento della pagina». Il riferimento è a una prassi che sfrutta il funzionamento del sistema di moderazione di Facebook: quando tante persone segnalano una pagina, attirano su di essa l’occhio dell’algoritmo, con l'obiettivo di procurarne l’oscuramento. In Rete, dopo l’episodio di ieri, sono stati tanti a ipotizzare uno sforzo coordinato in questo senso da parte di oppositori del movimento delle sardine. La pagina “I sentinelli di Roma” — punto di riferimento romano della rete di attivisti antirazzisti, anitifascisti e per i diritti Lgbt “I sentinelli” — ha pubblicato in serata alcuni screenshot che dimostrerebbero l'intenzione di sfruttare le segnalazioni di massa per abbattere i profili social delle sardine. Nelle immagini si leggono frasi come: «dovremmo accordarci e segnalare tutti i gruppi di sardine in modo che le pagine vengano oscurate» oppure «si dovrebbe fare come in altre battaglie social accordarsi e ad una tal ora si prende a bersaglio un gruppo o una pagina e giù segnalazioni a gogo... Fb oscura». Gli screenshot sono stati realizzati in gruppi Facebook di area filo-leghista.
La spiegazione di Facebook
La posizione ufficiale fornita da Facebook, però, non fa riferimento alle segnalazioni, bensì a un «errore» del sistema automatico che intercetta i comportamenti vietati dai termini di utilizzo della piattaforma, come ad esempio lo spam. Facebook non ha né smentito né confermato la presenza di segnalazioni di massa. In passato, per episodi di natura diversa, il social ha precisato che le segnalazioni da sole non bastano a causare la sospensione di un contenuto se quest'ultimo non è in violazione degli standard. Quando alcune pagine sono state oscurate senza che avessero commesso un’effettiva violazione delle norme del social, Facebook si è limitata a scusarsi, dichiarando che la sospensione era stata effettuata per errore.
Come funziona la moderazione su Facebook
Il social di Mark Zuckerberg monitora i contenuti costantemente. Ci sono algoritmi che intercettano in automatico post e foto potenzialmente problematici e poi li dirottano a un team di moderatori umani, sparpagliati in tutto il mondo: l’ultima parola spetta a loro. Accanto al sistema automatico, ci sono poi le segnalazioni degli utenti: anche quelle, stando a quanto dichiarato da Facebook, vengono poi vagliate dai moderatori umani prima di tramutarsi eventualmente in sanzioni (come il blocco della pagina o la sua eliminazione).