Dopo il capo della Gendarmeria e il vertice dell'Autorità Finanziaria sta per lasciare pure il segretario personale del Papa. E qualcuno parla di "giallo" attorno ai motivi di questa decisione. Monsignor Fabiàn Pedacchio non sarà più il segretario personale di Papa Francesco. Più di una fonte lo afferma con certezza. Per quanto, almeno in un primo momento, si trattasse solo di voci. Poco fa è arrivata la conferma da parte della Santa Sede: il direttore della Sala Stampa Matteo Bruni ha dichiarato in via ufficiale che Pedacchio "lascerà tra poco". Ma c'è anche qualche ulteriore elemento riguardante i perché: Bruni ha aggiunto che è una "decisione presa da tempo in linea con il modo necessario di vivere questi incarichi come un servizio a tempo". A riportarlo è stata l'Adnkronos, che ha spiegato come il direttore della Sala Stampa della Santa Sede abbia confidato tutto questo alla giornalista Maria Antonietta Calabrò, che ha dato la notizia via Twitter.
Il fatto che un segretario papale lasci non è poi così inconsueto. In questo periodo, inolte, le scelte di Jorge Mario Bergoglio stanno riguardando anche le alte sfere del Vaticano. Ma i motivi per cui a Pedacchio dovrebbe essere assegnato un incarico diverso non sono ascrivibili a demeriti o a preoccupazioni sollevate dall'arcivescovo di Buenos Aires. Pare si possa parlare di semplice turn over. Ma è normale che, trattandosi di uno dei consacrati più vicini al Santo Padre, qualcuno usi l'espressione "giallo".
Nel corso della giornata di ieri, l'Adknronos aveva parlato di "motivi al momento ancora non chiari". Di sicuro c'è come queste voci stiano circolando alla vigilia di un periodo che interesserà, in chiave riformistica, la Curia romana: la nuova Costituzione Apostolica, stando ai programmi, sarà presentata prima della fine dell'anno. Le logiche odierne potrebbero essere sconvolte o quantomeno modificate. La Segreteria di Stato, secondo le anticipazioni, dovrebbe acquisire maggiori spazi di manovra. Un discorso diverso, invece, sembra valere per la Congregazione per la Dottrina della Fede. Ma il segretario personale del Papa rimane il segretario personale del Papa.
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dall'articolo di Giuseppe Aloisi per IlGiornale.it