cyberbullismo L 950x684Oltre il 50% dei ragazzi tra gli 11 e 17 anni ha subito episodi di bullismo. Tra chi utilizza quotidianamente il cellulare il 22,2% riferisce di essere stato vittima di cyberbullismo secondo i dati la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale per la Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo. Il 72,6% dei ragazzi intervistati ritiene giusto ricevere regole per usare la rete, ma solo nel 55% delle famiglie vengono date limitazioni sull’uso della rete o regole di comportamento. Sono i social stessi a cercare di arginare i fenomeni d’odio in rete. Twitter sperimenta quest’anno la possibilità di consentire agli utenti di decidere chi può rispondere ai loro tweet. Nelle conversazioni si pongono limiti ai gruppi di persone in grado di replicare a un post sul social network: da conversazione aperta a semplice dichiarazione a cui nessuno può replicare.

 

«Giusto che i social diano limiti ai commenti» secondo Maria Luisa Genta autrice, per l’Editore Franco Angeli, di Bullismo e cyberbullismo. Comprenderli per combatterli. Strategie operative per psicologi, educatori ed insegnanti. «Internet è nato come strumento di libertà, ma diventa un far west senza legge se non si regolamenta la comunicazione. Secondo me è un fattore positivo, protettivo quello di mettere regole dove si presentano dei rischi».

Deve essere una regolamentazione misurata, non un controllo rigido. «Il cyberbullismo si caratterizza per l’anonimato ben vengano regolamentazioni che proteggano gli utenti, soprattutto quelli più giovani. È un territorio che va protetto anche perché rischia di influenzare anche la vita off line. Il cyberbullismo non è un aumento del bullismo. È di una qualità diversa per questo serve educare gli adulti a riconoscere i rischi per i ragazzi».

È il rapporto che è differente. «Le relazioni faccia a faccia sono diverse da quelle in cui fra due persone si inseriscono si inserisce un computer. Mancano le negoziazioni che esistono invece quando comunichiamo direttamente. Siamo schermati dagli strumenti ed entra in gioco il disimpegno morale, come se le nostre azioni non avessero effetti».

La proposta di legge passata in questi giorni dalla Camera al Senato promette tolleranza zero contro il bullismo, con pene che possono arrivare fino al carcere per i maggiorenni e all’allontanamento dalla famiglia per i minorenni. Previsto un numero verde unico per le denunce e le richieste

Articolo di CHIARA PIZZIMENTI per vanityfair.it 

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