Elezione diretta del premier. Ecco la mossa del cavallo, la carta che Matteo Renzi - salvo ripensamenti dell'ultimo minuto, sempre possibili vista la delicatezza del momento - si prepara a lanciare stasera dal salotto tv di Porta a porta. La tensione con Giuseppe Conte, appena sfumata questa mattina nell'aula di palazzo Madama con il via libera alla mozione di maggioranza in vista del Consiglio Ue, è infatti ben lungi dall'essere in via di superamento. Dunque l'affondo sulle riforme istituzionali, per impedire - così la dovrebbe spiegare il leader di Italia Viva - il ripetersi di presidenti del Consiglio "senza partito", alla Conte appunto. Soprattutto, però, una riforma costituzionale come questa del premierato, sarebbe l'assicurazione migliore sul prosieguo della legislatura fino al 2023 anche in caso di rottura di Italia Viva con i rosso-gialli.
Il premierato con l'elezione diretta del capo dell'esecutivo piace molto anche al centrodestra, inclusa Giorgia Meloni altrimenti contraria a qualsiasi esecutivo dopo l'attuale. E chi meglio di un premier istituzionale potrebbe gestire una fase neo-costituente?
Articolo di Barbara Jerkov per IlMessaggero.it