"Non ci rassegniamo a vedere finire l'area dei moderati stritolata tra la destra-destra della Meloni e la destra populista di Salvini". C’e’ un problema nella strategia che in ipotesi dovrebbe portare prima a una verifica di governo, poi forse a un cambio di maggioranza e in ultima istanza a un nuovo esecutivo. E cioe’ che i cosiddetti Responsabili non si fidano di Matteo Renzi, il senatore che avrebbe ordito il piano. “E’ un bluff, un modo per alzare il prezzo. Renzi alla fine non rompera’, e noi non abbiamo nessuna voglia di fare un favore a lui…”, spiega una fonte interpellata dalla Dire al Senato. Che ci sia un certo movimento nel gruppo Forza Italia-Udc lo confessano loro per primi, e lo si intuisce dai conciliaboli fitti sulle poltroncine di Palazzo Madama. “Ma sbaglia chi dice che sono all’opera i Responsabili. Noi siamo piuttosto quelli del Buon senso. Nel senso – spiega il centrista – che non interloquiamo col governo, ma con il centrodestra. Con Forza Italia. E non ci rassegniamo a vedere finire l’area dei moderati stritolata tra la destra-destra della Meloni e la destra populista di Salvini.
C’e’ molta gente che non vede l’ora di schierarsi con lo scudo crociato”. Allora e’ vero: andate con il ‘democristiano’ Conte. “Non era vero quando nacque il Conte bis. Non e’ vero ora. Ma basta ragionare per capirlo: dovremmo costituire un gruppo per sostenere il governo e consentire a Renzi di uscire dalla maggioranza? Mi sembra troppo. Siamo buoni, ma mica fessi”.
Eppure in Transatlantico e’ proprio questa la vulgata che circola. Renzi si muoverebbe su due piani. Da una parte avrebbe fatto pressioni perche’ si crei un gruppo di responsabili che gli consenta di prendere le distanze dal governo. Dall’altra prospetta la possibilita’, in caso di crisi di questo governo, di un nuovo esecutivo, con molte personalita’ autorevoli.
“Il primo scenario non esiste, perche’ non siamo interessati. Quanto al secondo- aggiunge la fonte ‘responsabile’ interpellata dalla Dire – ma chi si fida di Renzi? Una personalita’ autorevole e forte si metterebbe nelle mani di uno che ha fatto nascere un governo e nemmeno sei mesi dopo minaccia, a parole, di volerlo abbattere? Siamo seri”.
Insomma e’ un bluff. “Renzi non fara’ la crisi. Punta ad alzare il prezzo. E a quanto sembra ha gia’ incassato la conferma di De Scalzi all’Eni. Andra’ avanti cosi’. Ora la palla ce l’ha Conte: lo sfidi, come sembra voglia fare. Chieda un nuovo voto di fiducia annunciando la ‘fase due’ dell’esecutivo. E’ anche probabile che volta a volta aumenti i voti. E’ possibile che il governo si muova per maggioranze variabili. Ma in ogni caso li’ si “parra’ la nobilitate” di Renzi e di Conte. Se c’e'”.
Articolo di per Agenzia DIRE.it