Il coronavirus sta creando non pochi problemi agli italiani che vogliono uscire dal proprio paese. Tante infatti sono le limitazioni nei confronti dei connazionali attuate dai paesi stranieri. Quasi una paura nei confronti degli italiani. Tanto da far sbottare il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che afferma: “Sarebbe ingiusto che arrivassero limitazioni da parte di stati esteri. Non lo possiamo accettare. I nostri concittadini possono partire sicuri, per loro e per gli altri”.  

In accodo con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, la Croazia ha introdotto misure straordinarie per le regioni italiane Veneto e Lombardia, e lo stesso avverrà a breve per il Piemonte e l’Emilia-Romagna. Lo fa sapere sul proprio sito il Ministero della Salute croato. “I nostri cittadini che rientrano da queste zone saranno sottoposti al monitoraggio sanitario - riferisce il direttore dell’Istituto di salute pubblica croato, Krunoslav Capak - ciò significa che la polizia di frontiera chiederà loro da dove arrivano. Se sono in salute, verrà loro data una disposizione sanitaria ed entro 14 giorni saranno contattati da un epidemiologo”. Chi invece presenterà sintomi, continua Capak, verrà portato in una struttura sanitaria dove verrà prelevato un tampone da inviare nella clinica per malattie infettive di Zagabria.

Diverso il discorso per i cittadini stranieri che entrano in Croazia. Se presentano sintomi, non potranno entrare, spiegano dal ministero, eventualmente verrà organizzato il loro rimpatrio o l’accoglienza in una struttura diagnostica in Croazia. Se non hanno sintomi, e se arrivano dalle regioni dove si è manifestato il coronavirus, dovranno dichiarare la destinazione per poter essere eventualmente rintracciati in caso di manifestazione della malattia. Se entrano per un giorno, con l’autocertificazione di non essere stati in contratto con perone sintomatiche avranno il permesso per entrare e uscire in giornata. È stata inoltre introdotta la misura della quarantena per chi presenta un alto profilo di rischio contagio, e non può essere tenuto in quarantena domiciliare, concludono dal ministero croato.

C’è poi l’Iraq che ha vietato l’arrivo per gli italiani e per i viaggiatori in arrivo dall’Italia. Nel mezzo dell’emergenza coronavirus Baghdad ha stabilito di prorogare sine die il divieto all’ingresso nel Paese arabo dei viaggiatori in arrivo da Cina e Iran e, come deciso dal ministero della Sanità di Baghdad, secondo quanto confermato da fonti locali ad Aki-Adnkronos international, ha imposto divieti analoghi per i viaggiatori in arrivo da Italia, Thailandia, Corea del Sud, Giappone e Singapore. Secondo al Jazeera, il ministero ha precisato come siano esclusi dalle nuove misure i cittadini iracheni, i diplomatici e le delegazioni ufficiali.

Anche Bruxelles corre ai ripari. Quarantena per il personale del
Parlamento Europeo che negli ultimi 14 giorni è stato in Cina, a Hong Kong, a Macao, a Singapore, in Corea del Sud, in Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto. In una circolare firmata dal direttore del personale dell’Aula, Kristian Knudsen, si consiglia alle persone che siano state nelle aree menzionate sopra nelle ultime due settimane, che si sentono “bene” e che non abbiano avuto “contatti sospetti” con “una persona infettata dal nuovo coronavirus Covid 19”, in realtà SarsCov 2 (Covid 19 è la sindrome), di “stare a casa in isolamento e di non venire in Parlamento”, chiedendo di poter lavorare in remoto e monitorando la propria temperatura corporea “due volte al giorno per 14 giorni”.

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dall'articolo di HuffingtonPost.it

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