Il governo si prepara a disporre la chiusura di tutte le scuole e le università italiane da domani e fino al 15 marzo. Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina tuttavia non conferma: «Nessuna decisione sulle scuole è stata presa, non c'è la chiusura al momento. Abbiamo chiesto al comitato tecnico-scientifico una valutazione, un parere se lasciare aperte le scuole o se chiuderle che sia proporzionale allo scenario epidemiologico del paese in questo momento. Questa decisione arriverà nelle prossime ore». Nella bozza del decreto c’è anche lo stop a manifestazioni, cinema e teatri, mentre le manifestazioni sportive potranno svolgersi, ma a porte chiuse. Vengono sospese tutte le iniziative «che comportino affollamento di persone e che non garantiscano il rispetto della distanza di sicurezza/interpersonale di almeno un metro».
Piscine e palestre potranno restare aperte, ma nel rispetto delle norme igieniche. Disposto inoltre il divieto di permanenza al pronto soccorso per gli accompagnatori delle persone che necessitano di cure. In mattinata dalla Puglia le parole del governatore Michele Emiliano: «Lo dico chiaramente: invito tutte le famiglie a non mandare a scuola i propri figli perché non sono obbligati a mandarli» ha detto durante la conferenza stampa convocata a Bari per illustrare l'ordinanza con la quale i dirigenti scolastici di tutte le scuole di ogni ordine e grado della Puglia fino al 15 marzo possono attivare modalità di didattica a distanza. La stessa disposizione è stata emanata anche per i rettori delle Università e per i vertici delle istituzioni di alta formazione. «Meglio tenere le scuole chiuse – ha commentato il virologo Roberto Burioni – Vanno adottate tutte le misure necessarie per contenere il contagio e rallentarlo. Altrimenti si accetta il rischio di infettare e di infettarsi. E' giusto chiudere le scuole in tutte le zone in cui ci sono casi infetti, tenendo conto che questi si stanno diffondendo in tutta Italia». Soddisfatto il governatore lombardo Attilio Fontana: «Finalmente da Roma a Milano tutti hanno preso consapevolezza di quella che è realmente la situazione. Le notizie secondo cui il Consiglio dei ministri ha deciso di chiudere le scuole fino a metà marzo confermano che la linea assunta da subito dalla Regione Lombardia era quella corretta, l'unica per fronteggiare davvero il diffondersi del virus. Ora più che mai bisogna remare tutti nella stessa direzione, senza polemiche per tutelare la salute dei cittadini».
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dall'articolo di MARIA ROSA TOMASELLO per LaStampa.it