Conte conferma il nuovo decreto per bloccare ingressi e uscite dalla regione fino al 3 aprile, salvo gravi motivi di lavoro, salute e altre comprovate necessità. Stessa misura per 14 province di Emilia-Romagna, Marche, Veneto e Piemonte. Contagiate 5.061 persone (+1.145). I morti sono 233 (+36), i guariti 589 (+66). L'appello delle terapie intensive: «Così non reggiamo». L'ultimo bollettino della Protezione civile sulla diffusione del coronaVirus in Italia mostra che l’epidemia continua a espandersi. E lo fa con un ritmo sempre più serrato. Per questo il governo si prepara a un provvedimento drastico, ma necessario: bloccare gli ingressi e le uscite dalla Lombardia fino al 3 aprile, salvo gravi motivi di lavoro, salute e altre comprovate ragioni.
Stessa misura per 14 province di Emilia-Romagna, Marche, Veneto e Piemonte: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Alessandria, Novara, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola. Chiuse scuole, palestre, piscine e centri benessere, musei, centri sociali e culturali, cinema, teatri e stazioni sciistiche. Bar e ristoranti potranno rimanere aperti fino alle 18, ma dovranno garantire la distanza di almeno un metro tra i clienti, altrimenti l’attività sarà sospesa. Il premier Giuseppe Conte ha confermato la stretta con una conferenza stampa alle 2 di notte dell’8 marzo, precisando che sarà consentito il rientro dei residenti presso il proprio domicilio. Il decreto verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale nelle prossime ore e spetterà alle forze dell’ordine farlo rispettare. Nel resto del territorio nazionale, con un secondo decreto, scatterà un regime di restrizioni meno rigorose.
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dall'articolo di Lettera43.it