Mentre Mario Giordano ridendo va sul monopattino in studio per prendere in giro il governo e Sgarbi dice che il panico è stato creato solo “per vendere mascherine e vaccini”; mentre Capezzone ogni sera su Rete 4 si straccia le vesti per la libertà di aperitivo messa sotto attacco e Nicola Porro segue a ruota per gli italiani sbattuti ai domiciliari da Conte cattivo; mentre Briatore su social e da Giletti pensa solo ai fatturati di discoteche e lidi messi in pericolo dalla crudeltà di Conte (mica dal virus) e dà degli incapaci ai virologi, e Luttwak a Di Martedì spiega che i 100mila morti negli USA sono in fondo poca cosa, anzi una gran rottura di palle per l’economia; a Francesco, che ha solo 18 anni, il coronavirus ha bruciato i polmoni. Letteralmente. Hanno dovuto asportarglieli e trapiantargli quelli di una persona morta altrove. Da 3 mesi soffre, inchiodato a macchinari che lo aiutano a respirare, in un letto d’ospedale. A 18 anni. Era sano come un pesce. Ora, per il resto della sua vita, dovrà fare i conti con le conseguenze di questo trapianto. E tutto questo solo per aver chiacchierato con qualcuno un po’ troppo da vicino.
Intanto la società italiana di pneumologia rivela che il coronavirus lascia cicatrici indelebili a cuore, polmoni e cervello su oltre il 30% dei guariti. Danni che centinaia di migliaia di italiani e decine di milioni di esseri umani nel mondo si porteranno dietro tutta la vita. E tutto questo perché hanno chiacchierato con qualcuno un po’ troppo da vicino.
Nel frattempo più di 30mila persone (quasi 50mila secondo l’INPS) solo in Italia, sono finite in una bara. Per aver chiacchierato con qualcuno un po’ troppo da vicino, o per non essersi lavate bene le mani.
Perché è ciò che fa questo virus. Gli basta una sola invisibile gocciolina durante un’innocente chiacchierata per ammazzarti, bruciarti i polmoni, devastarti la vita.
Ma ad ascoltare i Capezzone, i Briatore, i Porro, i Giordano, i Luttwak, gli Sgarbi e i Salvini, sembra che tutto questo sia stato solo un film mandato in onda da Conte.
Sembra che tutto questo non sia già mai esistito e non esista più. E che il governo, senza un motivo valido, abbia deciso di far fallire imprese e rovinare gli apertivi e le tintarelle agli italiani in spiaggia.
Perché tutto è già dimenticato.
Perché molti italiani, in fretta, dimenticano.
E quando la memoria è labile, reinventare il passato a fini politici per attaccare l’avversario, farlo passare per un sadico pazzo nemico del popolo, può essere un gioco da ragazzi.
Articolo di Emilio Mola per inaltoicuori.com