"In futuro comporrò 'musica assoluta', non mettendo davanti a tutto le esigenze del pubblico, ma rispondendo solo a me e a nessun altro", afferma il compositore. “In realtà io non mi considero un direttore d’orchestra. Il mio gesto davanti l’orchestra non è abbastanza raffinato”. Novant’anni, più di 500 colonne sonore composte per i più grandi registi, due premi Oscar, un’impronta indelebile sulla musica (e sul cinema) del Novecento: in due parole, Ennio Morricone. Il compositore, che ha da poco festeggiato i 60 anni di carriera con un tour di concerti per l’Europa che ha raccolto oltre 650mila spettatori, è atteso da un estate di lavoro: ma qualcuno dice che i suoi impegni estivi possano essere le sue ultime apparizioni in pubblico.
Un taglio netto, così come - racconta a Il Giornale - quello che ci sarà con le colonne sonore:
“Me ne hanno proposte tante, direi almeno cinque negli ultimi tempi, sia dall’Italia sia dall’estero. Ho detto di no, le ho rifiutate tutte: non comporrò più colonne sonore”.
Una notizia che lascia sorpresi, anche se Morricone è disposto a tornare sui suoi passi per un regista:
“Farò una sola eccezione, per Giuseppe Tornatore. Siamo amici da trent’anni, per lui comporrò quando vorrà. Certo, se non mi chiama, allora niente. Non comporrò più e basta”.
La sua ultima serie di concerti ha raccolto un grandissimo pubblico. Direttore di orchestra o compositore, come si definisce Morricone:
“In realtà io non mi considero un direttore d’orchestra. Come le ho detto, il mio gesto davanti all’orchestra non è raffinato come dovrebbe. La mia è una professione che ha contorni ambigui. Se scrivo musica per film, devo andare incontro anche ai desideri del pubblico e alle legittime esigenze della storia che si racconta. Ma se compongo quella che io chiamo ‘musica assoluta’ allora rispondo solo a me e a nessun altro. È un confronto, una sfida continua che farò in futuro. Diciamo che sono un compositore che dirige e cerca di farsi intendere al meglio possibile dai maestri della propria orchestra”.
Ma non disdegna dirigere, anzi:
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dall'articolo di HuffingtonPost.it