E in Vaticano organizzano convegni, invece di spedirli in galera, spretarli e risarcire le vittime. Lo ha detto il Procuratore Lisa Madigan Usa. Altri 500 preti accusati di pedofilia I nuovi casi in Illinois dove già ne erano stati accertati 185. Il Papa intanto rimuove Alexander Salazar, vescovo ausiliare della diocesi di Los Angeles, accusato di aver abusato di un minore negli anni Novanta, quando era ancora un sacerdote. In Vaticano si lavora senza sosta al maxi vertice di febbraio sulla lotta alla pedofilia. 20 dicembre 2018 Nuove accuse di pedofilia alla Chiesa cattolica negli Usa: altri 500 preti avrebbero abusato sessualmente di minori nelle sei diocesi dell'Illinois, oltre agli 185 casi già noti. Lo ha detto mercoledì Lisa Madigan, procuratore dello stato del Midwest degli Stati Uniti.
Le diocesi dell'Illinois hanno reso pubblici i nomi di 185 sacerdoti che devono rispondere di accuse gravi, ma una revisione dei loro archivi ha mostrato che gli uffici ecclesiastici erano stati informati di "accuse contro almeno altri 500 preti", ha scritto il procuratore in un rapporto preliminare. Le indagini in Illinois sono partite lo scorso agosto, dopo la diffusione del rapporto shock in Pennsylvania dove si parla di almeno 300 membri del clero che hanno abusato di oltre mille minorenni. In Vaticano intanto mentre si lavora senza sosta al maxi vertice di febbraio sulla lotta alla pedofilia con tutti i presidenti delle conferenze episcopali del mondo, Papa Francesco rimuove un altro importante prelato: è il costaricense Alexander Salazar, vescovo ausiliare della diocesi di Los Angeles, accusato di aver abusato di un minore negli anni Novanta, quando era ancora un sacerdote. Salazar si aggiunge a una lista di prelati che sta diventando tristemente troppo lunga e che sta portando allo sgretolamento della Chiesa degli Stati Uniti. Quando nel 2005 l'arcidiocesi di Los Angeles seppe della denuncia, dopo le indagini della polizia partite nel 2002, Salazar era già stato ordinato vescovo. Il procuratore distrettuale decise di non procedere, ma la diocesi segnalò il caso alla Congregazione per la Dottrina della Fede della Santa Sede, che avviò l'indagine e impose alcune prime misure precauzionali. "Da quando l'accusa è stata presentata per la prima volta, il vescovo Salazar ha sempre negato di aver commesso qualsiasi atto immorale", assicura l'arcivescovo, Josè Gomez, che "nell'interesse del giusto processo", ha deciso poi di richiedere il permesso dalla Congregazione per i vescovi della Santa Sede di presentare l'accusa davanti al Comitato di vigilanza di Cattiva condotta del clero, un consiglio indipendente dell'Arcidiocesi. L'accusa è stata ritenuta credibile: "Ho presentato le sue conclusioni e raccomandazioni insieme al mio voto alla Santa Sede per una decisione finale sullo stato del vescovo Salazar", dice Gomez. Intanto il comitato che in Vaticano organizza l'incontro di febbraio ha inviato una lettera in cui esorta tutti i capi delle Chiese a seguire l'esempio di Papa Francesco e a incontrare personalmente le vittime degli abusi, prima del vertice di Roma. "Il primo passo deve essere riconoscere la verità su ciò che è accaduto", si legge nella lettera. Gli incontri personali sono un modo concreto per "assicurare che le vittime di abusi del clero sono al prima posto nella mente di tutti al raduno. Responsabilità e trasparenza saranno al centro del confronto con il Papa "mentre i partecipanti lavoreranno insieme per rispondere a questa grave sfida". Incontri privati con le vittime, ha spiegato il portavoce della Santa Sede, Greg Burke, che sono un modo concreto per metterle al primo posto e "riconoscere l'orrore di ciò che è accaduto".
Articolo da laici.forumcommunity.net del 20/12/2018
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