Gli Stati Uniti sono diventati il terzo Paese con più contagi al mondo. Parigi sta perfezionando una nuova legge d'emergenza che prevede pene più severe per chi viola le disposizioni governative, con pene fino a sei mesi di reclusione. Il sistema sanitario inglese ha già inviato un avviso preventivo a 1,5 milioni di persone più vulnerabili invitandole a una quarantena precauzionale. Circa 8mila nuovi casi in 24 ore hanno portato gli Stati Uniti al terzo posto mondiale tra i Paesi più colpiti dalla pandemia di coronavirus con oltre 25mila contagi, dietro solo a Cina e Italia. Una crescita esponenziale che si porta dietro 307 vittime. Intanto, sono risultati negativi ai tamponi il vicepresidente Mike Pence e la moglie Karen, dopo un caso registrato nello staff del braccio destro di Donald Trump. E proprio il presidente Usa ha annunciato che “a Ford, General Motors e Tesla è stato dato il via libera per produrre respiratori e altri prodotti metallici”.
Il segretario al Tesoro Usa, Steve Mnuchin, ha annunciato in un’intervista alla Fox che il pacchetto di aiuti contro la crisi da coronavirus prevede anche fino a 4mila miliardi di liquidità per le imprese: tra questi anche un pagamento diretto in un’unica soluzione per i contribuenti americani di 3mila dollari per una famiglia media di quattro persone. Il membro dell’amministrazione Usa ha anche dichiarato che negli Usa la crisi da coronavirus sembra uno scenario da 10-12 settimane e che la recessione, ipotizzata dallo stesso Trump, è solo una questione tecnica.
Secondo un calcolo dell’Afp, sono 150mila i casi totali in Europa. E drammatico è il bilancio delle vittime in Spagna: 399 nuove morti, un aumento del 30% in 24 ore per un totale di 1.720. I casi, invece, sono più di 28mila. “I casi diagnosticati e i decessi aumenteranno nei prossimi giorni. Stanno arrivando giorni critici per i quali dobbiamo prepararci. Il rischio è ovunque, ma dobbiamo fare uno sforzo maggiore”. Il premier spagnolo, Pedro Sanchez, ha parlato così sabato in un discorso alla Nazione per preparare il Paese, secondo per numero di contagi in Europa dopo l’Italia, alla crisi che si appresta ad affrontare: “Sul fronte sanitario, il problema più grave è il numero di persone da curare. Poi c’è un altro fronte essenziale, restare a casa. So che è dura, ma dobbiamo andare avanti. Stiamo affrontando la più grande mobilitazione di risorse per l’acquisizione di forniture mediche e batteremo il virus insieme”.
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dall'articolo di F. Q. per IlFattoQuotidiano.it