Finiscono sott’inchiesta i vertici del colosso alimentare di Fara San Martino, De Cecco. La Procura di Chieti apre un fascicolo per frode in commercio. Il fascicolo è stato aperto nei confronti del pastificio De Cecco che produce la rinomata pasta della famosa famiglia abruzzese. Gli avvisi di garanzia. La procura ha spiccato tre avvisi di garanzia nei confronti del presidente Filippo Antonio De Cecco, di Mario Aruffo, direttore acquisti, e Vincenzo Villani, ex direttore controllo qualità. Al setaccio hard disk e posta elettronica. I Nas hanno passato al setaccio hard disk e posta elettronica aziendale. Ai carabinieri risulterebbe che a svariate tonnellate di grano importato dalla Francia sarebbe stata cambiata origine, facendolo, dunque, risultare come grano pugliese, e dunque italiano. Il tutto senza comunicare adeguatamente al consumatore la scelta. La scure dell’Antitrust. A gennaio scorso l’Antitrust aveva ritenuto fuorvianti le informazioni sull’origine del grano. A De Cecco viene ordinato di modificare le etichette e i rispettivi siti. “Così da garantire al consumatore una informazione completa, fin dal primo contatto, sull’origine del grano utilizzato nella produzione della pasta”. Grano che, tra l’altro, arriva anche da Canada, California, Arizona.
L’authority ha reso obbligatorio il fatto che i doveri di un produttore non si esauriscono nella mera osservanza delle norme contenute nel Regolamento Ue 1169 del 2011. Dunque non solo con l’obbligo di indicazione dell’origine del grano duro in etichetta. Ma, nel caso in cui si esalti l’italianità del prodotto sulla confezione, “si rende necessario controbilanciare tale enfasi con una più evidente e contestuale indicazione dell’origine del grano”.
La De Cecco, che a gennaio si impegna ad apportare modifiche, fino a quella data le confezioni le caratterizza da “richiami all’italianità del prodotto – scrive l’Antitrust – suscettibili di ingenerare nei consumatori l’equivoco che l’intera filiera produttiva della pasta, a partire dalla materia prima, sia italiana, mentre per la relativa produzione viene utilizzato anche grano di origine estera”. De Cecco, dunque, presenta una proposta di impegni, accettati e resi obbligatori dall’Autorità. Sulle nuove confezioni di pasta vengono eliminate, dalla parte frontale, le diciture ‘Metodo De Cecco’, ‘ricetta da oltre 130 anni’ e ‘Made in Italy’. Nonché la bandierina italiana tricolore, ed è stata inserita la dicitura: “I migliori grani italiani, californiani e dell’Arizona”.
Articolo di Antonio per ZonedOmbraTv.it