sigaretta ansa no fumo milanoMilano, non si fuma. Punto. Dal primo gennaio dell’anno 2021, al volgere via dell’anno di disgrazia 2020, a Milano vietato fumare di fatto in strada e all’apertoNo alla sigaretta o a quel che sia alle fermate di bus e tram. No smoking nei parchi. Neanche allo stadio e sulle gradinate di qualsiasi evento sportivo.  CHI GRIDA ALLA MORTE DELLE LIBERTA’.  Ovviamente c’è chi grida alla morte delle libertà, alla dittatura che impone e vieta comportamenti privati e libere scelte. Non sono pochi, preferiscono buttarla sulle libertà conculcate invece che sul diritto a fumare nudo e crudo. Comprensibile: la libertà amputata va molto sul mercato e nelle vetrine della pubblica opinione. Al contrario il non conculcabile diritto al tabacco e ai suoi cugini e il tabagismo come valore non negoziabile sul mercato e nelle vetrine del pensare comune hanno oggi bassa quotazione.  Come che sia, non mancano, anzi bastano e pure avanzano quelli che obiettano: pure la sigaretta (o il sigaro) ci tolgono. Pure per strada. C’E’ CHI APPLAUDE ALLA TANTA SALUTE IN PIU’.  Parallelamente c’è chi applaude alla tanta salute, pubblica e privata, in più. Salute pubblica che ne verrà dal divieto di fumo anche all’aperto. Sono tanti, almeno altrettanti dei loro opposti e contrari, quelli che commentano soddisfatti: il diritto al fumo che il fumatore rivendica non riguarda e investe solo lui. Chi fuma accanto o in prossimità del prossimo esercitando quel che presume un diritto entra invece nella sfera e nell’ambito del diritto altrui. Per farla corta, se e quando fumi spargi cattivo odore e sostanze nocive. E le spargi addosso agli altri. Non esiste diritto individuale a procurare danno altrui. Dite diritto e libertà, in realtà è egoismo e prevaricazione.

QUEI 10 METRI ALL’ITALIANA

Il consiglio antico e saggio secondo cui la virtù è nel mezzo nell’Italia contemporanea è in disuso quanto un macinino del caffè e ascoltato come una conferenza sulle barbabietole con lingua ufficiale il bielorusso. Dunque inutile e patetico osservare che il fumo è nocivo ma non può essere abolito per decreto e che, quindi, uno spazio sia pur ristretto ai fumatori una comunità non intossicata (non dal fumo ma dalla velenosità di ogni aspetto e luogo del pubblico dibattito) glielo trova e lascia. Come inutile e patetico è ricordare ai fumatori in gran vena di vittimismo che il fumare neanche a leggere fitto fitto si trova tra i diritti inalienabili dell’uomo scritti nelle Costituzioni…

Però una cosa va detta e osservata: nelle nuove disposizioni c’è scritto che non si deve fumare a meno di 10 metri di distanza da altro umano. Una disposizione facente parte della grande e tradizionale famiglia che vanta avi come “E’ severamente vietato…”. O, più recentemente, 80 o 50 per cento della capienza riempita di passeggeri nei bus e tram e metro…Rigidissime disposizioni con tanto di misurazione numerica, che nessuno fa. Dettami tassativi quanto immaginari. E quindi non leggermente ipocriti.

Siamo tra i pochi al mondo a declinare il severamente vietato, contemplando quindi il vietato ma non proprio, il vietato indulgente, il vietato quasi quasi. Non molti mesi fa un magistrato delle terre del Sud mise in sentenza che l’applicazione totale dei divieti è cultura “nordica” e che quindi…

Proseguendo nella tradizione , è arrivato l’ordine di riempire i trasporti pubblici fino a cifra esatta. Che nessuno conta. E quindi lo stretto divieto a riempire bus e tram e metro è rigorosamente, inderogabilmente inapplicabile e immaginario.

Fa parte a tutto titolo della famiglia quella dei dieci metri. Dieci metri di distanza da un altro umano (presto qualcuno dirà anche da un cane, gatto o pet che sia) e si può fumare. E chi li conta i 10 metri? Si fa ad occhio? Si esce con accendino e metro? I dieci metri sono fissi o li si può raggiungere con un saltello? In caso di contestazione tra il fumatore e il non fumatore si resta fissi e fermi entrambi fino a che non arrivano i Vigili o la Stradale per le misurazioni? O si dotano gli smartphone di una app che fotografa e misura? O si fanno le strisce col gesso in strada e poi si va per avvocati?

In strada si fuma, oppure no. Ma la politica e la vita pubblica italiane non concepiscono e dunque non praticano mai la scelta, quale che sia. Quindi in strada non si può, però se stai a 10 metri…Facciamo così con la sigaretta ed è abbastanza grottesco. Facciamo così con la pandemia, ed è totalmente tragico.

Articolo di Riccardo Galli  per BlitzQuotidiano.it

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