pincio ressa 07122020 115130Gli italiani che rispettano le regole anti COVID e si fanno scrupolo di evitare comportamenti a rischio per sé e per gli altri sono la maggioranza. Poi però succede che basta un fine settimana di Natale in cui si accendono le luminarie, come a Riccione ma anche a Roma, per creare assembramenti. Per non parlare della maxi rissa tra ragazzi al Pincio.  L’accensione delle luci di Natale a Riccione ha provocato un assembramento in cui si vede molta gente raggruppata nella principale via pedonale della città. Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale aveva promosso l’inaugurazione del Riccione Christmas Star prevista oggi con lo show di una nevicata finta (di schiuma) a partire dalle 17 a cadenza oraria fino alle 20. L’evento ha attratto parecchia gente nell’ultimo giorno di zona arancione dell’Emilia-Romagna prima del passaggio alla zona gialla, e c’è chi denuncia gli assembramenti.

“Le immagini della folla in viale Ceccarini per l’accensione delle luci di Natale sono molto gravi – dice la capogruppo regionale del Movimento 5 stelle Silvia Piccinini – e dimostrano la totale irresponsabilità di chi, sindaco in testa, ha permesso un simile evento nel bel mezzo di una pandemia”, ha affermato . “Se si crea l’evento di richiamo come a Riccione, poi non possiamo accusare la gente di imprudenza”, ha commentato il presidente della provincia di Rimini, Riziero Santi. Non è l’unico episodio che ha fatto discutere.  

A Roma centinaia di giovani ieri sera si sono dati appuntamento sulla terrazza del Pincio a Roma, quasi tutti senza mascherina. Ne è sfociata una maxi rissa, della quale non si conoscono i motivi, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. L’accaduto è rimbalzato sui social dove decine di video postati dagli utenti testimoniano la rissa e l’intervento delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa che hanno disperso l’assembramento. Ma, racconta Repubblica Roma, non sono solo i ragazzi della rissa del Pincio il problema. Come a Riccione l’accensione di luminarie e iniziative natalizie ha creato un pubblico assiepato e pericoloso:

E infatti ieri i romani, con i centri commerciali chiusi per disposizione dell’ordinanza regionale prima e del Dpcm dopo, si sono riversati in centro. Via del Corso ha fatto da calamita, con i volontari della protezione civile, i carabinieri e la polizia pronti a intervenire in caso di assembramenti o di cittadini sprovvisti di mascherina. Ad affollare le strade soprattutto ragazzi, molti dei quali intenti in gare a bordo dei monopattino. Intorno alle 17, tra la terrazza del Pincio e piazza del Popolo si sono dati appuntamento decine di ragazzi, molti senza mascherine, creando un maxi assembramento segnalato anche dalla polizia. Di fronte ad alcuni store dei marchi più in voga, come Disney e Pandora, gli ingressi sono stati contingentati. Nella parallela via del Babuino, l’associazione internazionale di via Margutta e la nuova associazione del Babuino hanno acceso in contemporanea le luminarie natalizie e dato il via a balli ottocenteschi che hanno attirato l’attenzione di turisti e romani.

La situazione è uguale ovunque. A Palermo per esempio:

Ma nell’arrembaggio che è stato ieri il primo giorno di shopping delle feste — un fiume di gente dal Politeama ai Quattro Canti, bar e ristoranti con i camerieri alle 18 costretti a insistere per invitare la gente ad alzarsi — si respirava tutto fuorché aria di festa. È una ressa nervosa e rivendicativa quella delle code senza distanziamento davanti ai negozi, con i ragazzini che aspettando il turno per lo store dei videogiochi fumano sigarette e bevono dalla bottiglia abbassando la mascherina. C’è tensione in questo shopping con la malattia che incombe e le forze dell’ordine che tentano la missione impossibile di ridurre gli assembramenti.

Articolo di  NextQuotidiano.it 

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