Il valore dei conti correnti non vincolati di famiglie e imprese ha ormai superato i 1.500 miliardi di euro e continua a crescere da 5 anni. Sono remunerati da almeno 5 anni a zero e di fatto sono il grande regalo da 15 miliardi l’anno degli italiani ai conti delle banche. Ormai il ritmo è di 10 miliardi di euro, poco più poco meno, ogni mese che passa. È il flusso dei depositi sui conti correnti in banca di imprese e famiglie italiane. Un flusso imponente senza sosta che dura da anni e che il Covid non ha fatto che aumentare. Quel profluvio di denaro liquido, che gli italiani affidano sui conti detenuti dalle banche, viaggia a ritmi vicini al 10% annuo e ha portato lo stock di risorse parcheggiate nei forzieri degli istituti a cifre che si avviano a valere il Prodotto interno lordo annuo dell’intero Paese. A giugno 2021, secondo l’ultima statistica di Banca d’Italia, le famiglie italiane avevano depositato sui conti correnti 1.131 miliardi, 64 miliardi in più rispetto a giugno del 2020. Le imprese d’altro canto, per esigenze di tesoreria, avevano sui conti correnti sempre a giugno di quest’anno 392 miliardi, 60 miliardi in più rispetto a 12 mesi prima. In totale tra famiglie e imprese giacciono su conti correnti ordinari oltre 1.500 miliardi di euro. Una massa di denaro fermo, eroso prima o poi dall’inflazione, e soprattutto a costo zero per le banche.
Una montagna di denaro che la dice lunga sul pessimismo degli italiani rispetto al futuro che tende a far aumentare a dismisura le disponibilità liquide, non investite, prontamente smobilizzabili. Un sintomo della preoccupazione per i destini futuri e della sfiducia negli investimenti finanziari. Siano le obbligazioni che ormai non rendono nulla, siano le Borse (che continuano a salire, in assenza di alternative) cui il popolo dei risparmiatori italiani è da sempre poco avvezzo. Le imprese d’altro canto preferiscono accumulare liquidità, non investendo. E dare la colpa al Covid che ha rallentato i consumi, aumentando il tasso di risparmio è riduttivo.
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dall'articolo di Fabio Pavesi per IlFattoQuotidiano.it