Oltre a quelle dei "frugali" ci sono anche le resistenze dell'Europa dell'est, che non sarà più la principale beneficiaria dei trasferimenti europei. Mentre l'Italia per la prima volta riceverebbe più soldi di quelli che versa al bilancio Ue. Intanto l'opinione pubblica tedesca si allinea alle posizioni della cancelliera Merkel, che ha accettato l'emissione di debito comune da parte della Commissione per finanziare il piano. Dopo l’annuncio trionfale, ora è il momento delle trattative. Il fondo per la ripresa da 750 miliardi – di cui 500 da distribuire come sovvenzioni a fondo perduto – proposto dalla Commissione europea dovrà ottenere il via libera dai capi di Stato e di governo. Ed è probabile che arrivino modifiche. La tensione tra schieramento dei “frugali” e asse del Sud è ancora altissima. In più vanno affrontate anche le resistenze dell’Europa dell’est, che non sarà più la principale beneficiaria dei trasferimenti europei. Al contrario, l’Italia che di solito è contributore netto al bilancio Ue – cioè paga più di quanto riceva sotto forma di fondi europei – diventerebbe beneficiario netto.
Il primo ministro ungherese sovranista Viktor Orban di fronte a questa prospettiva sembra chiudere a ogni possibilità di dialogo: a suo dire il piano Next Generation Eu è “assurdo e perverso” e “finanziare i ricchi con i soldi dei poveri non è una buona idea”. Secondo le cifre della Commissione, che prevedono un fondo per la ripresa da 750 miliardi di euro, all’Ungheria sarebbero riservati 15 miliardi in tutto, di cui 8,1 a fondo perduto e 6,9 in prestiti.
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dall'articolo di F. Q. per IlFattoQuotidiano.it