Come ampiamente previsto, si è si è risolto in un sostanziale nulla di fatto sul fronte Recovery Fund il Consiglio europeo che si è svolto ieri in modalità telematica. La partita è stata rimandata di un mese e stavolta i leader avranno modo di confrontarsi vis à vis su quella che ormai è diventata una questione che non investe solo il tema dei fondi da elargire per la ripresa economica post pandemia, ma una vera e propria idea contrapposta di Europa. Non a caso il premier Giuseppe Conte, al termine del paio d’ore di vertice, parla di “appuntamento con la storia”. FUMATA GRIGIA. “La Commissione europea e la Bce non hanno mancato l’appuntamento con la Storia. Ora è il turno del Consiglio Europeo di essere all’altezza della sfida e di dare un segnale politico forte.
A me non piace la formula ‘compromesso’, preferisco si lavori per una decisione politica ambiziosa. La proposta della Commissione è equa e ben bilanciata. Sarebbe un grave errore scendere al di sotto delle risorse finanziarie già indicate. E anche la combinazione tra prestiti e sussidi è ben costruita”. In realtà, come spiegato dalla stessa presidente della Commissione Ursula von der Leyen, il nodo riguarda proprio l’equilibrio fra sovvenzioni e prestiti e la distribuzione delle risorse, sia le nuove risorse proprie del bilancio Ue che i “rebates”.
Tuttavia, von der Leyen ieri nella conferenza stampa post Consiglio ha parlato di “riunione molto positiva” e si è detta sicura “che possiamo raggiungere un consenso, a condizione di non perdere di vista il quadro generale.
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dall'articolo di Laura Tecce per LaNotiziaGiornale.it