Oggi, lunedì 20 luglio 2020, a Bruxelles riprende la sessione plenaria del vertice europeo, entrato nel quarto giorno, che ha l’obiettivo di trovare un accordo tra i Paesi Ue sul Recovery Fund, il piano comunitario di aiuti economici per i Paesi in ginocchio a causa dell’epidemia di Coronavirus. Dopo tre giorni di tensioni, veti e negoziazioni, la trattativa, su cui sono stati fatti “passi in avanti” come riferito da fonti italiane, entra nel vivo. Da una parte c’è la proposta dei cosiddetti Paesi frugali, che hanno chiesto di ridurre l’ammontare del Recovery Fund a 700 miliardi da dividere a metà tra 350 miliardi di prestiti e 350 di sovvenzioni, dall’altra due nuove proposte del presidente del Consiglio europeo Michel, che verranno presentate oggi, e che prevedono una riduzione dei grants, i soldi a fondo perduto, a 400 miliardi e una a 390 miliardi.
La ripresa della sessione plenaria del vertice europeo è stata spostata alle 16. Lo riferisce il portavoce del presidente del Consiglio europeo, Barend Leyts, in un tweet. Le posizioni in campo. Il vertice tra i capi di Stato e di governo dell’Unione europea potrebbe portare a dei significativi passi avanti sulla trattativa sul Recovery Fund. Eppure, secondo molti analisti, difficilmente si troverà un’intesa definitiva già in questi due giorni. Ancora tante, infatti, le differenze di vedute tra le varie delegazioni. Soprattutto tra i Paesi del Sud (Italia in testa) che sarebbero tra i principali beneficiari del pacchetto di aiuti e gli Stati del Nord, rigoristi e contrari agli aiuti a fondo perduto.
Il nodo principale è rappresentato da una richiesta dell’Olanda: il Paese guidato dal premier Mark Rutte chiede infatti che il via libera del Consiglio ai piani nazionali di riforma e resilienza, necessari per accedere alla Recovery and Resilience Facility, avvenga all’unanimità e non a maggioranza qualificata. In questo modo, praticamente, ciascuno Stato membro avrebbe un diritto di veto sui piani nazionali degli altri 26. La trattativa riguarderà però anche altri temi: il totale complessivo del piano e quello del bilancio, l’equilibrio tra prestiti e trasferimenti e le nuove risorse proprie per il bilancio Ue.
La base di partenza della trattativa sarà la proposta di Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, che settimana scorsa ha provato a mediare tra le diverse posizioni in campo (la sua soluzione prevede che i Paesi trattino con la Commissione europea su come questi fondi vengano spesi e che alla fine il Consiglio debba decidere con maggioranza qualificata). Il 16 luglio il premier Giuseppe Conte ha incontrato il presidente francese Emmanuel Macron: “Non è in gioco – ha dichiarato il presidente del Consiglio italiano – una pronta ripresa per la Spagna o per l’Italia, per il Portogallo o per la Francia, ma una pronta ripresa per l’Europa. La posta in gioco è la leadership europea, la competitività dell’Unione Europea nel mondo globale. Se pensiamo di stare a discutere su qualche miliardo in più o in meno, di qualche condizionalità in più o in meno, chiaramente perderemo la sfida della competizione con la Cina, con gli Usa e con il mondo globale. Con la Francia, e con altri Paesi dell’Ue, condividiamo la necessità” che un accordo sull’Mff 2021-27 e sul Recovery Plan “sia finalizzato al più presto”.
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dall'articolo di Niccolò Di Francesco per TPI.it