Il leader della Lega parla della nomina della leader di FdI alla guida del partito dei Conservatori. Contare come il due di coppe quando regna bastoni. È un Matteo Salvini molto caustico nel commentare la posizione di leadership assunta da Giorgia Meloni in Europa. La segretaria di Fratelli d’Italia, a fine settembre, è stata eletta alla guida del partito europeo dei Conservatori e Riformisti. Una notizia che sembrava aver mandato in visibilio tutto il centrodestra che ha rivendicato questo successo. Matteo Salvini su Meloni leader Ecr party, però, da una visione ben diversa che ridimensiona l’entusiasmo. Nella sua intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, il leader della Lega è stato chiamato a rispondere a questa domanda: «Giorgia Meloni si è conquistata un ruolo visibile in Europa. E lei che fa?». E la sua risposta ha spento gli entusiasmi del centrodestra: «Sempre di opposizione parliamo. In Europa comandano popolari e socialisti. Al di fuori di lì, non fa grande differenza. Siamo d’accordo, invece, sul fatto che si debba pesare di più».
Insomma, un ruolo di primaria importanza in un contesto in cui si conta poco stando all’opposizione (e con numeri minoritari, di gran lunga, rispetto ai partiti che guidano l’Europa). Per questo motivo Salvini su Meloni leader Ecr party ha indossato le vesti del pompiere e, estintore alla mano, ha spento gli entusiasmi delle ultime settimane. E la Lega che farà? Anche su questo aspetto si stanno valutando alcune posizioni per il futuro più prossimo.
Il futuro della Lega nel PPE? Dipende da Orbán
«Però, attenzione, perché non è chiaro dove andrà il Ppe – ha spiegato Salvini -. Se va a sinistra non mi interessa, se si sposta sulle posizioni di Orbán avvio il dialogo». Insomma, la Lega aspetta che le dinamiche si definiscano in modo chiaro e, in caso, sceglierà di seguire la via del tricolore. Ma, questa volta, quello orizzontale.