La carriera dell’ex mezzobusto del Tg1: dal sogno mancato di fare il sindaco di Roma, fino al posto più alto di Strasburgo.David Sassoli, 63 anni, è stato eletto presidente del Parlamento Europeo con 345 voti, del quale è stato vicepresidente nelle ultime due legislature. A trent’anni, nel 1986, diventa giornalista professionista. L’esordio nel giornalismo però arriva una decina di anni prima, tra testate locali di Firenze e agenzie, per poi passare all’edizione romana de Il Giorno. Nel 1992 entra in Rai, partendo dal Tg3 fino ad arrivare alla conduzione del Tg1 delle 20. E sotto la direzione di Gianni Riotta, diventa vicedirettore. La carriera politica. Il suo debutto in politica si deve a un sindaco di Roma, Walter Veltroni, che si mette in testa di fondare un partito mettendo insieme le due grandi tradizioni della politica italiana, quella di sinistra, del Pci-Pds-Ds e quella cattolica e popolare della Dc, poi confluita nella Margherita.
Il giornalista si candida con successo alle elezioni Europee del 6 e 7 giugno 2009 come capolista nell’Italia Centrale e raccoglie 412.500 preferenze, un record.
Tre anni dopo, è il 2012, la prima delusione: a Roma si vota dopo cinque anni di governo di centrodestra. Il Pd sente in mano la vittoria, ma è anche atteso alle primarie per la scelta del candidato sindaco. La sfida è tra David Sassoli, Paolo Gentiloni e Ignazio Marino. Vince quest’ultimo.
Allora Sassoli ci riprova candidandosi alle Europee nel 2014, quelle del 40,8% del Partito Democratico di Matteo Renzi. Le preferenze per lui, ancora candidato nell’Italia centrale si dimezzano, ma il suo lavoro tra i banchi di Bruxelles e Strasburgo è riconosciuto da tutti. Il 1° luglio dello stesso anno diventa vice presidente del Parlamento Europeo con 393 voti.
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dall'articolo di open.online