Qualcosa non torna nelle prese di posizione di Giorgia Meloni nei confronti dell’Europa, contro la quale la leader di FdI si è recentemente scagliata: “I soliti noti dell’eurosistema – ha detto – di cui ormai fa parte anche il M5S oltre al Pd, vogliono vigliaccamente utilizzare i soldi del Recovery Fund per piegare quelle Nazioni, come Polonia e Ungheria, che vogliono difendere le radici classiche e cristiane d’Europa e i propri confini dall’immigrazione illegale di massa”. “Se non accettate la clausola dello stato di diritto (cioè cedere la propria sovranità all’eurosistema) niente soldi per combattere il covid - prosegue la Meloni - Quanto fa schifo questo ricatto? Al momento Polonia e Ungheria hanno risposto come era facile prevedere: non si sono piegati e hanno posto il veto sul bilancio Ue. Di chi è la colpa di questo stallo secondo voi? Di chi crede di poter comprare la libertà e la sovranità dei popoli europei o di chi le difende?”. Parole che hanno scatenato feroci attacchi da parte degli utenti, che hanno fatto notare alla Meloni come la difesa delle radici cristiane dell’Europa abbia ben poco a vedere con le leggi liberticide varate a Budapest e Varsavia, che calpestano i diritti dei cittadini. Bruxelles vuole legare l’erogazione dei fondi europei al rispetto dello stato di diritto, messo evidentemente in pericolo nell’Europa dell’Est da leggi come quelle che vietano l’aborto o non tutelano gli omosessuali.
“La Meloni, però, questo si è ben guardata dal dirlo” si legge tra le risposte. E d’altronde già in passato Giorgia Meloni era finita nel mirino per la sua continua difesa dell’amico premier ungherese Viktor Orbán. In molti avevano sottolineato l’incoerenza di chi accusa il presidente del Consiglio Giuseppe Conte di essere un dittatore salvo poi spendere parole al miele verso i veri pericoli per la democrazia in Europa.
Articolo di Business.it