Sono circa 916 gli emendamenti alla riforma del processo penale che il M5S ha depositato in Commissione giustizia alla Camera. Il capogruppo in Commissione giustizia, Saitta: “Fondamentale scongiurare il pericolo di isole di impunità”. Sono circa 916 gli emendamenti alla riforma del processo penale, ai 24 emendamenti presentati dal governo, che il M5S ha depositato in Commissione giustizia alla Camera. Questi subemendamenti non includono quelli sulla prescrizione (articolo 14 del ddl Bonafede) in quanto il termine per i sub emendamenti scade alle 18. “L’audizione oggi in commissione Giustizia alla Camera di Nicola Gratteri – dichiarano in una nota le deputate e i deputati del M5S in commissione Giustizia -, procuratore capo di Catanzaro, è stata drammaticamente chiara: la riforma del processo penale messa a punto dalla ministra Marta Cartabia deve essere modificata”. “Tra tutte le critiche espresse da Gratteri – aggiungono dal M5S – quelle che più preoccupano, poiché prefigurano scenari inquietanti, sono relative alle conseguenze concrete: ‘convenienza a delinquere’ e ‘diminuzione del livello di sicurezza per la Nazione'”.
“Il procuratore capo di Catanzaro – proseguono i parlamentari M5S – ha parlato anche di un abbassamento della qualità del lavoro dei magistrati causato dalla fissazione di una ‘tagliola’ con termini troppo rapidi. Gratteri ha correttamente preannunciato un ‘aumento smisurato di appelli e ricorsi in Cassazione’ perché ‘con questa riforma a tutti, nessuno escluso, conviene presentare appello e poi ricorso in Cassazione non foss’altro per dare più lavoro ed ingolfare maggiormente la macchina della giustizia’. Si tratta di considerazioni che devono indurre tutti a rivedere e modificare nel profondo la riforma, soprattutto con riguardo a prescrizione e improcedibilità. Ne va del futuro del Paese”.
“Se io taglio il 50% dei processi, come le rapine o i reati gravi contro la pubblica amministrazione che non si celebreranno più in appello e in cassazione perché dato il numero dei magistrati si celebreranno solo i processi con detenuti, tutti gli altri andranno in coda”, quindi, ha spiegato il procuratore di Catanzaro Gratteri “tutti i reati contro la Pa non arriveranno più in appello e questo è un grande allarme sociale e riguarderà la sicurezza. E pensiamo anche ai rapinatori o agli spacciatori di droga”.
“Sia l’audizione di Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro, che quella di Federico Cafiero de Raho, procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo – dichiara il capogruppo M5s in commissione Giustizia alla Camera, Eugenio Saitta – hanno evidenziato diverse criticità presenti nel testo attuale della Riforma Cartabia. I nostri emendamenti rappresentano la visione del MoVimento in materia di Giustizia e siamo pronti a lavorare, con serenità, in commissione per trovare un punto d’incontro. Per noi è fondamentale scongiurare il pericolo di isole di impunità, così come messo in luce nelle audizioni svolte questa mattina, in cui si è parlato di un rischio per la sicurezza nazionale”.
Articolo di LaNotiziaGiornale.it