Imagoeconomica pisapia sindaco milanoAnziché garantire la Città metropolitana di Milano dai rischi, i contratti derivati stipulati nel corso degli anni avrebbero prodotto un danno erariale di oltre 70 milioni di euro. L’ennesimo scandalo legato all’uso dei particolari strumenti finanziari negli enti pubblici è esploso in Lombardia. La Corte dei Conti ha indagato due intermediari finanziari, Bank of America e Dexa Prediop spa, e 64 ex amministratori e dirigenti della ex Provincia, tra i quali l’ex sindaco e attuale eurodeputato dem Giuliano Pisapia.  IL CASO. La Procura contabile lombarda ha appena inviato i 66 inviti a dedurre, l’equivalente dell’avviso di garanzia, ipotizzando un danno milionario a causa della conclusione e gestione di alcuni contratti swap considerati diseconomici per l’ente. Una mossa compiuta alla luce delle indagini svolte dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano e supportate da una consulenza richiesta dagli inquirenti ai funzionari del Nucleo di supporto all’autorità giudiziaria della Banca d’Italia.

Per la Corte dei Conti, gli istituti di credito avrebbero dolosamente occultato le reali condizioni finanziarie sottese alle operazioni in derivati, agevolati “da inescusabili e concomitanti condotte, anche omissive, improntate a grave imperizia, imprudenza e negligenza degli organi decisionali e dei vertici burocratici dell’ente”, per aver stipulato e mantenuto in vigore contratti derivati “in assenza di congrue valutazioni circa il rischio e l’effettiva convenienza economica delle operazioni”.

Per quanto riguarda le responsabilità ipotizzate a carico degli amministratori pubblici, i magistrati contabili specificano inoltre che “non si collegano a firme incautamente apposte, ma a concrete e reiterate condotte connotate da grave superficialità e inescusabile leggerezza”. Il danno, pari appunto a oltre 70 milioni di euro, è stato calcolato sul valore delle commissioni e dei costi impliciti che sarebbero stati occultati dalle banche e dei flussi differenziali negativi corrisposti in adempimento dei contratti di swap, oltre alle somme che la Città metropolitana di Milano ha dovuto versare in esecuzione della sentenza della High Court of Justice di Londra “in ragione della contumacia e della soccombenza nel relativo giudizio avviato da una delle banche intermediarie”.

I due intermediari finanziari e i 64 ex amministratori e dirigenti della ex Provincia potranno ora fornire alla Procura le loro spiegazioni e gli inquirenti sottolineano che tale passaggio consentirà loro di “ponderare attentamente l’apporto causale dei vari operatori coinvolti nella causazione del danno”.

LE REAZIONI. Sorpreso delle accuse Pisapia. “Ho appreso dalla stampa di un invito a dedurre notificato a me e ad altri 63 ex amministratori e dirigenti della Città Metropolitana di Milano, di cui sono diventato sindaco per obbligo di legge per poco più di un anno. In quel periodo – ha affermato l’esponente dem – ho fatto tutto il possibile per risollevare un ente che si trovava da molto tempo in gravi difficoltà economiche e finanziarie”.

Pisapia ha quindi assicurato che risponderà ai magistrati contabili non appena gli sarà possibile conoscere gli atti. “Al momento – ha concluso – posso solo dire che ho svolto quel ruolo, come sempre nella mia vita politica e amministrativa, in piena trasparenza e nell’esclusivo interesse dei cittadini e confido che tutto sarà chiarito rapidamente”.

Articolo di Clemente Pistilli  per LaNotiziaGiornale.it 

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