“La sola cosa che fa è copiare il nostro programma, però quello del 2016”. Questo il pensiero del vicesindaco e assessore alla mobilità di Roma, Pietro Calabrese, in merito al piano di Roberto Gualtieri per la mobilità. Gualtieri annuncia il suo piano trasporti per Roma. Al primo posto c’è lo stop alla funivia Battistini-Casalotti che, però, è già stata finanziata dal Governo… “Questo è il candidato sindaco Gualtieri: distruggere progetti con iter avviati da anni per mera campagna elettorale. La solita storia ad ogni cambio di amministrazione, a danno dei cittadini. La sua è una proposta follemente ideologica, priva di qualsiasi legittimità tecnica. La funivia risponde a precise analisi trasportistiche tanto da aver già ottenuto il finanziamento vincolato dal ministero delle Infrastrutture. Vorrei ricordare al candidato dem che un piano trasporti dettagliato per la Capitale esiste già: lo abbiamo fatto con la partecipazione dei cittadini, il Pums, adottato dall’Assemblea capitolina nell’agosto 2019”. Al posto della funivia, il dem intende prolungare la metro A. Quest’ultima opera, in realtà, è già prevista dal Pums. Si tratta di due progetti alternativo, come dice Gualtieri? “Il prolungamento che abbiamo previsto per la linea A è integrato alla funivia. Ancora una volta il candidato dem mostra tutta la sua incompetenza. Dovrebbe studiare molto di più, soprattutto gli atti di pianificazione che lo stesso Pd ha approvato in passato. Noi, così come previsto dal Piano Regolatore Generale dal 2003, abbiamo scelto ciò che serve realmente da decenni: prolungare la linea A fino alla stazione della FL3 di Monte Mario, un tracciato che attraversa quartieri con una densità abitativa notevolmente superiore agli ambiti serviti dalla funivia, che ha una domanda di trasporto assolutamente inferiore”.
Tra le proposte di Gualtieri anche la metro D, altro progetto già previsto nel Pums, e il prolungamento della linea C che voi avete già presentato al ministero nel 2020. Quali sarebbero le novità?
“L’unica cosa che fa è copiare il nostro programma, però quello del 2016, già avviato da 5 anni. Il Pums prevede già la rete dei trasporti necessaria da qui ai prossimi 10 anni, inclusa la metro D, e il completamento della C fino a Grottarossa. Ad ottobre scorso abbiamo presentato al ministero delle Infrastrutture il progetto della T2 fino a Clodio perché il Governo ne aveva garantito l’inserimento nella legge di bilancio. Ed è proprio Gualtieri, da ministro dell’Economia, ad averlo ignorato. Siamo andati comunque avanti, e ora con il Commissario che abbiamo richiesto e ottenuto per accelerare i lavori vogliamo andare oltre Clodio, quindi subito a Farnesina”.
Sempre il dem sostiene che in materia di trasporti l’Amministrazione Raggi è rimasta ferma. Cosa risponde?
“Come no, talmente fermi che abbiamo salvato dal fallimento Atac, l’azienda pubblica letteralmente spolpata dalle passate amministrazioni, incluse quelle del Pd, più il rinnovo della flotta con oltre 900 bus, sino a tutti i progetti già fatti in attuazione della “cura del ferro”. Per le nuove tranvie e funivie abbiamo già oltre 700 milioni di euro di fondi statali. Gualtieri, quindi, la smetta di ripetere le stesse frottole all’infinito, non gli crede nessuno”.
Intanto il candidato del centrodestra Michetti si sente la vittoria in tasca e attacca: “Il sindaco di Roma deve avere le idee molto chiare sul futuro della città”. Come risponde alle accuse secondo cui la Raggi non ha pianificato nulla?
“Noi abbiamo garantito legalità e un futuro per la Capitale grazie al pagamento dei debiti e al risanamento dei conti. E questo dopo decenni di corruzione in cui non era possibile nemmeno programmare la manutenzione ordinaria. Michetti prima di parlare sa che deve convincere la Meloni e Berlusconi a restituire il mezzo miliardo di debiti lasciato dal centrodestra in soli 5 anni nelle casse di Atac. Siamo ancora in attesa del bonifico”.
Articolo/intervista di Davide Manlio Ruffolo per LaNotiziaGiornale.it