Decine di migliaia di italiani senza nemmeno la possibilità di vedere la televisione. È l’ultimo regalo in arrivo da parte del governo dei Migliori, attraverso la mano di Giancarlo Giorgetti, destinato a intere comunità, che vivono in quei borghi spesso decantati come simbolo del Belpaese. E che, puntualmente all’atto pratico, vengono dimenticati. Lo switch off delle frequenze, previsto domani, sarà una mannaia per i residenti di piccoli Comuni situati in zone montane. MISE DISTRATTO. Il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti non ha ascoltato gli appelli arrivati negli ultimi mesi per evitare che si arrivasse vicini alla scadenza. E dire che molte della aree interessate sono roccaforti leghiste, sparse tra Lombardia, Veneto e Piemonte. Non è una questione esclusivamente settentrionale, ma una fetta consistente è localizzata nel Nord. Come programmato, quindi, i tecnici del Mise provvederanno a disattivare i ripetitori, che pure non sono di proprietà ministeriale.
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Per i sindaci è in arrivo una doppia beffa: lo spegnimento delle tv e i cittadini che se la prenderanno con loro, in quanto gestori della struttura. Certo, si può sempre spiegare che la manina che ha premuto il tasto off è quella del Ministero guidato da Giorgetti, ma l’ira popolare – si sa – viene sfogata con chi più vicino. L’Uncem ha lanciato un appello per tentare di bloccare il lavoro dei tecnici. Un’iniziativa simbolica, che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica, oltre che la popolazione dei Comuni. L’ultima vera speranza è riposta nell’intervento last minute, dopo la call con la sottosegretaria Anna Ascani.
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dall'articolo di Stefano Iannaccone per LaNotiziaGiornale.it