Giorgia Meloni già stappa spumante, prepara ipotetiche liste dei ministri, facendole circolare sui giornali, dimostrando così di sentire la vittoria elettorale in tasca. Dalle parti di Fratelli d’Italia, insomma, il voto sembra considerato un passaggio superfluo. La leader già si vede a Palazzo Chigi, ignorando le ambizioni dei suoi alleati-avversari. Certo, a oggi nessuno scommette su una divisione alle Politiche tra i principali tre partiti: saranno tutti insieme, soprattutto per conquistare il maggior numero possibile di collegi uninominali. Ma la competizione interna si annuncia alquanto serrata: Lega e Forza Italia non sono intenzionati a srotolare il tappeto rosso alla Meloni per portarla alla presidenza del Consiglio.
Del resto il regolamento interno, seppure non scritto, prevede da sempre che chi prende più voti, viene sostenuto come possibile premier. Per questo nelle ultime ore sta prendendo sempre più forma l’opzione della “lista unica” forzaleghista per sopravanzare Fdi anche solo di uno zero virgola.
A quel punto la guida del governo sarebbe un affare riguardante il Carroccio e gli azzurri, con somma beffa per Meloni. L’obiettivo è diventato proprio quello di accelerare drasticamente sul cammino che porta alla federazione, spesso tratteggiato nei mesi scorsi. Ma che puntualmente si è infranto.
Il comportamento di Meloni, però, ha creato un bel po’ di irritazione. La circolazione della fantomatica lista dei ministri che vorrebbe proporre è stata vista quasi come una provocazione. Intanto le fuoriuscite dei ministri Mariastella Gelmini e Renato Brunetta hanno paradossalmente favorito l’operazione a cui Berlusconi stava pensando da tempo. Per questo non si è certo disperato quando i governisti, compreso il senatore Andrea Cangini, hanno deciso di lasciare Forza Italia.
I sondaggi vengono monitorati con attenzione proprio per capire l’impatto sullo scenario politico della lista unica. Facendo la somma, oggi ci sarebbe una situazione di sostanziale pareggio nel derby di centrodestra. Fratelli d’Italia veleggia intorno al 21-22%, la Lega al 14-15% e Forza Italia al 6-7%. D’altra parte bisogna valutare se l’unità verrà percepito come un valore aggiunto oppure verrà bocciata. Non sempre, in politica, l’unione fa la forza.
dall'articolo di https://www.lanotiziagiornale.it/giorgia-meloni-gia-si-vede-premier/