Gli exit poll danno in testa l'indipendente Said e il "Berlusconi del Maghreb" Karoui, che andrebbero al ballottaggio. Crollano i partiti tradizionali. In attesa dei risultati ufficiali delle elezioni presidenziali in Tunisia, i primi exit poll della società Sigma Conseil danno in testa il giurista indipendente Kais Said con il 19,5% dei voti seguito dal magnate Nabil Karoui con il 15,5%, che andrebbero al ballottaggio. Al terzo posto il candidato del partito islamico Ennhadha, Abdelfattah Mourou con l’11,0%, seguito dal ministro della Difesa dimissionario, Abdelkarim Zbidi con il 9,4%, il premier uscente Youssef Chahed con il 7,5% e il giornalista e scrittore Safi Said con il 7,4%.
LA SCONFITTA DEI PARTITI TRADIZIONALI. Tutto questo significa, tradotto, la sconfitta dei partiti tradizionali e la vittoria degli indipendenti, del populismo, di coloro che sono riusciti ad intercettare il malcontento e a riempire il vuoto lasciato dalla famiglia centrista, dalla sinistra e anche dai partiti islamici, tutti incapaci di dare risposte dirette ai bisogni dei cittadini in un periodo di grave crisi economica. Di fronte ad un’offerta politica mai così varia (24 erano i candidati), scomparsa dal panorama politico tunisino la marcata contrapposizione tra campo islamista e progressista, in un clima di disincanto sociale ed economico, l’elettorato ha premiato dunque i movimenti populisti, i candidati che sono riusciti a creare un contatto diretto con la gente.
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articolo di Redazione di Lettera43.it