coronavirus testBerlino prende atto: “Siamo all’inizio di un’epidemia di coronavirus in Germania”. Parigi fa i conti con la "Codogno francese". La paura contagia gli Usa: 5 atenei sospendono i programmi in Italia, San Francisco dichiara l'emergenza.   Con oltre 400 contagiati, l’Italia resta il Paese europeo più colpito dal nuovo coronavirus Covid-19. Ma nei prossimi giorni altri Paesi europei vedranno inesorabilmente salire i numeri dei loro bollettini, e questo perché le epidemie funzionano così, soprattutto nei tempi dell’interconnessione globale e della seppur imperfetta integrazione europea. I due pilastri dell’Ue – Francia e Germania – fanno i conti oggi con la realtà di un’epidemia che è già questione europea: da un lato Parigi, che conta il suo primo cittadino francese morto di coronavirus (un caso insidioso come quello del paziente uno italiano, perché manca il collegamento con le zone a rischio); dall’altro Berlino, con il ministro della Salute tedesco che non ci gira intorno (“Siamo all’inizio di un’epidemia di coronavirus in Germania”).

 

La paura contagia anche gli Stati Uniti, con cinque università che sospendono i programmi in Italia e la città di San Francisco – la quarta più grande d’America – che dichiara lo stato d’emergenza locale per il coronavirus, pur non avendo ancora registrato alcun caso. Lo ha annunciato la sindaca London Breed, spiegando che si tratta di una misura preventiva per rafforzare i preparativi e la consapevolezza in merito alla diffusione del virus, dopo il monito lanciato ieri dalle autorità sanitarie Usa.

Ma torniamo all’Europa. Ora dopo ora, la mappa del Vecchio Continente si cosparge di puntini che segnalano “casi di coronavirus”, che poi sono persone, famiglie, aziende colpite direttamente dalla malattia o indirettamente dalla quarantena. Ci sono casi in Spagna, Austria, Svizzera, Croazia, Macedonia del Nord, Grecia, Norvegia. A certificare le dimensioni internazionali del fenomeno arrivano anche i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dal cui ultimo rapporto emerge che per la prima volta i dati di contagio fuori dalla Cina hanno superato quelli all’interno: nella giornata di martedì, sono stati registrati 411 nuovi casi in Cina e 427 nel resto del mondo. L’attenzione è rivolta soprattutto verso il Medio Oriente (in particolare sull’Iran), la Corea del Sud e verso l’Europa. Anche se la raccomandazione dell’Oms resta comunque quella di “non abbandonarsi al panico”. La diffusione del coronavirus in Italia e in Europa è “motivo di preoccupazione” ma “non dobbiamo farci prendere dal panico”, ha dichiarato il commissario europeo per la Salute, Stella Kyriakides, che tuttavia, ha invitato i Paesi europei a “prepararsi a un aumento dei casi e a coordinarsi bene”.

Berlino ha iniziato a preparare i suoi cittadini. “Siamo all’inizio di un’epidemia di coronavirus in Germania”, ha detto il ministro della Salute tedesco Jens Spahn alla luce dei nuovi casi di coronavirus in alcuni Laender. Le persone risultate contagiate oggi, ha spiegato, hanno avuto “molti contatti”. “Le catene delle infezioni, questa è la nuova dimensione della situazione, sono in parte non più ricostruibili”, ha aggiunto.

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dall'articolo di Giulia Belardelli  per HuffingtonPost.it 

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