In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 1.107.303 persone (+40.902 rispetto a ieri, +3,8%; ieri +37.978) hanno contratto il virus Sars-CoV-2. Di queste, 44.139 sono decedute (+550, +1,3%; ieri +636) e 399.238 sono state dimesse (+11.480, +3%; ieri +15.645). Attualmente i soggetti positivi dei quali si ha certezza sono 663.926 (+28.872, +4,6%; ieri +21.696) e sono visibili nella quinta colonna da destra della tabella in alto; il conto sale a 1.107.303 — come detto sopra — se nel computo ci sono anche i morti e i guariti, conteggiando cioè tutte le persone che sono state trovate positive al virus dall’inizio dell’epidemia. I tamponi sono stati 254.908, ovvero 20.236 in più rispetto a ieri quando erano stati 234.672: si tratta di un record ed è il secondo di fila. Mentre il tasso di positività è intorno al 16% (di preciso 16,04%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti 16 sono risultati positivi; come ieri quando era di circa il 16% (di preciso 16,2%). Questa percentuale dà l’idea dell’andamento dei contagi, indipendentemente dal numero di test effettuati. Questa è la mappa del contagio in Italia. Ancora un record di contagi in 24 ore: superato il picco del 7 novembre (erano 39.811).
L’epidemia non arresta la sua corsa, disegnando uno scenario preoccupante con il sistema sanitario al limite della saturazione. A livello globale — nel mondo ci sono 52, 9 milioni di casi totali — qualche giorno fa il nostro Paese era 12esimo per numero di positivi totali (compreso guariti e decessi), ma ora si trova in decima posizione, dopo aver superato Perù e Messico, come indicano i dati della Johns Hopkins University.
Articolo di Paola Caruso per www.corriere.it da Dagospia.com